Domenica sera
Quando si siedono faccia a faccia
amori impossibili, chincaglieria affettuosa,
tipi che osarono e quella donna intensa
che porta auguri a felicità che non capirà mai,
la brava gente smette le parole cattive,
la brava gente dice tutti hanno possibilità nella vita,
sentono crescere il loro amore per quella donna intensa,
così sola, che vivrà sempre dietro a una finestra
e tutto ciò che le offrono è troppo zuccherato.
Traduzione di Stefano Bernardinelli
Juana Bignozzi
domenica come silenzio,
mattutino di novembre,
grigiore diffuso nel cielo;
passa un corvo e gracchia...
domenica (dal lat. cristiano dominica [dies] "giorno del Signore"; cfr. il gr. κυριακὴ [ἡμέρα]; fr. dimanche; sp. domingo e dominica; ted. Sonntag; ingl. sunday). -
Con questo termine si usò designare, sin dalle prime origini cristiane, il giorno che seguiva immediatamente al sabato giudaico: e ciò in onore del Signore (dominus) che risorse in tal giorno.
Il nuovo vocabolo è già, secondo alcuni, attestato nel Nuovo Testamento.
Settimo giorno della settimana; nella tradizione cristiana è giorno festivo e consacrato al Signore: il nome, già usato da Tertulliano sul modello del gr. κυριακή [ἡμέρα], fu introdotto da Costantino in sostituzione della più antica denominazione solis dies, «giorno del sole» (tuttora conservata in altre lingue, per es. ingl. sunday, ted. Sonntag).
La liturgia cristiana domenicale deriva dal servizio sabbatico sinagogale.
La istituirono gli apostoli e i primi cristiani che, terminato il riposo sabbatico, si riunivano per celebrare tutti insieme il nuovo rito cristiano, fino quasi all’alba del giorno successivo.
Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione sulla sacra liturgia (1963), afferma che «secondo la tradizione apostolica, che ha origine dallo stesso giorno della Risurrezione di Cristo, la Chiesa celebra il mistero pasquale ogni otto giorni, in quello che si chiama giustamente giorno del Signore o ‘domenica’».
L’istruzione religiosa, la partecipazione alla messa e il riposo dal lavoro definiscono la santificazione della domenica.
Nell’attuale disciplina (can. 1244-49) le d. sono feste di precetto; i sacerdoti sono tenuti a celebrare la messa e i fedeli a soddisfare al precetto positivo nei modi indicati (enciclopedia TRECCANI).
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