Brindisi" deriva dallo spagnolo brindis, mutuato dal tedesco bring dir’s, cioè “lo porto a te", inteso il saluto. La parola prosit significa "sia utile, faccia bene, giovi!", o anche "sia a favore". Essa è una voce del verbo latino prodesse ("giovare, essere di vantaggio"): precisamente si tratta della terza persona singolare del congiuntivo presente. Cin cin ha origini cinesi: deriva infatti da ch’ing ch’ing ( pinyin: qǐng qǐng), che significa "prego, prego". Usato tra i marinai di Canton come forma di saluto cordiale ma scherzoso, fu esportato nei porti europei. In alcuni paesi attecchì subito per il suono onomatopeico al rumore prodotto dal battere due bicchieri tra loro. Nell'antica Grecia si usava declamare discorsi o versi poetici durante il brindisi e l'usanza richiedeva che le parole fossero improvvisate. Dal Seicento in poi, si diffuse il cosiddetto brindisi poetico e numerosi furono gli autori che se ne occuparono, da Chiabrera a Giovanni Mario Crescimbeni, per non parlare del Brindisi funebre carducciano.
Il brindisi in un quadro di Peder Severin Kroye |
Un'opera più recente (1995) dice: "[Il brindisi] è probabilmente un vestigio religioso di antiche libagioni sacrificali in cui un liquido sacro veniva offerto agli dèi: sangue o vino in cambio di un desiderio, una preghiera riassunta con le parole 'lunga vita!' o 'alla salute'.
Prosit è un'esclamazione latina utilizzata all'atto del brindisi, il gesto che si fa alzando e toccando i bicchieri prima di bere. Brindare significa salutare o ricordare qualcosa o qualcuno, o augurare una buona sorte per un'impresa, un'azione. Il brindare è diffuso in tutto il mondo; variano ovviamente le esclamazioni usate (dalla rete).
Brindisi
Nulla, una schiuma, vergine verso
solo a indicare la coppa;
così al largo si tuffa una frotta
di sirene, taluna riversa.
Noi navighiamo, o miei diversi
amici, io di già sulla poppa
voi sulla prora fastosa che fende
il flutto di lampi e d'inverni;
una bella ebbrezza mi spinge
né temo il suo beccheggiare
in piedi a far questo brindisi
solitudine, stella, scogliera
a tutto quello che valse
il bianco affanno della nostra vela.
Nulla, una schiuma, vergine verso
solo a indicare la coppa;
così al largo si tuffa una frotta
di sirene, taluna riversa.
Noi navighiamo, o miei diversi
amici, io di già sulla poppa
voi sulla prora fastosa che fende
il flutto di lampi e d'inverni;
una bella ebbrezza mi spinge
né temo il suo beccheggiare
in piedi a far questo brindisi
solitudine, stella, scogliera
a tutto quello che valse
il bianco affanno della nostra vela.
Stéphane Mallarmé
brindo alla vita,
alle cose in divenire,
bevo al presente,
al passato ci penso...
Nessun commento:
Posta un commento