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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 15 maggio 2016

Domenicale di Maggio #2


raggio di sole
poca aria nel cielo,
un commento di blu,
vedo, sento;
aroma di caffè riporta
sul solito binario
la vita.
 
Gujil



sabato 14 maggio 2016

Ruscello

In idrografia viene chiamato ruscello o rio un piccolo corso d'acqua[, che si origina per ruscellamento delle acque piovane o da eventuali sorgenti, e che generalmente confluisce in un corso d'acqua maggiore come dimensione e quantità d'acqua trasportata.Il ruscello solitamente scorre al centro di una piccola valle pianeggiante, la sua larghezza non è superiore a qualche metro, è scarsamente profondo e usualmente guadabile a piedi.
Causa le sue ridotte dimensioni difficilmente è navigabile. È caratterizzato da una bassa portata d'acqua, debole velocità di corrente ed il suo fluire non è interrotto da un susseguirsi di cascate.
Tuttavia, idrograficamente, non sono definiti specifici criteri quantitativi per distinguere il ruscello dagli altri tipi di piccoli corsi d'acqua quali torrente, rigagnolo, rio o roggia e la denominazione di molti piccoli corsi d'acqua come torrente o ruscello dipende dalla sensibilità personale o dalla locale tradizione toponomastica.
Il ruscello può originarsi da una sorgente, o dall'evoluzione del corso di un torrente che, nel suo scorrere a valle, sarà chiamato ruscello quando, diminuendo la pendenza dell'alveo in cui scorre, rallenterà la velocità della sua corrente e la turbolenza delle sue acque scomparirà, presentando così una superficie d'acqua liscia e calma. Allo stesso modo un torrente può raccogliere l'acqua di scolo di più ruscelli. Il ruscello, con le sue rive origina un ben preciso ambiente naturale, con la crescita di una tipica vegetazione, ed una specifica fauna caratterizzata da specie ben specifiche come la lampreda di ruscello e il ghiozzo di ruscello.
Il fruscio dello scorrere dell'acqua del ruscello e la contemplazione del fluire delle sue acque, esercitano un effetto rilassante sulla mente umana, ed innumerevoli pagine di prosa e di poesia sono state scritte magnificando l'incantesimo di questo ambiente naturale (Wikipedia).
 
Al ruscello di Kilmartin
 
Mi piacerebbe avere la natura del ruscello
che scorre limpido e chiaro sotto Kilmartin.
 
Puoi vederlo passare rapido sotto il ponte
d'acciaio che attraversa la strada dell'albergo.
 
Chiunque ti vedesse chino,
intento a scrutare le acque,
 
direbbe che stia guardando in uno specchio.
Però non afferrerai nessuna immagine,
 
non vedrai che il fluire frettoloso
della sostanza del ruscello, oppure i pesci
 
che si fermano, tremando come bussole
a indicare la direzione del flusso. Per quanto sia grande
 
il piacere che trovano in quella frescura inesauribile,
per quanto piacerebbe anche a me essere un pesce,
 
se potessi, sceglierei di essere il ruscello,
senza sapere dove risiederebbe la mia essenza,
 
se nell'eterno ricambio delle acque,
o nelle rive che mi darebbero legge e forma.
 
Christopher Whyte
 
 
ridente ruscello, si dice,
rio Bo, mi ricorda;
eppure il mondo è là,
fuori e dentro di me...

venerdì 13 maggio 2016

Museo

Nel Museo

Squisita creatura,
accanto al cavalletto
intenta essa sta
nel museo.
 
Ma a quale sorgente di bellezza
beve essa mai?
Ricopia
la Madonna del Murillo!

Con l'occhio smarrito
e lo sguardo lontano,
immagina
opere di bellezza.

Dopo diciotto anni,
ritorno
spinto dal ricordo
delle ore benedette della giovinezza

appassita:
davanti al cavalletto sta sempre
la stessa donna intenta
nel museo.

Ma che cosa è questo?
Sempre la stessa cosa?
La stessa copia graziosa
del Murillo?

Sì, la donna è sempre là;
guadagna penosamente la vita
copiando soggetti sacri,
e ricordi per turisti.

Così trascorsero
uniformemente i suoi anni.
Ha soffocati i rimpianti,
i suoi capelli sono incanutiti.

Con l'occhio smarrito
e lo sguardo lontano,
immagina sempre
opere di bellezza.
 
Henryk Ibsen

museo
/mu·ṣè·o/
sostantivo maschile (dalla rete)

Raccolta, per lo più rispondente a criteri di ampiezza e di organicità, di opere d'arte o di oggetti aventi interesse storico-scientifico.
"m. etrusco"
 
• - Museo virtuale, sito Internet che raccoglie, secondo un determinato progetto, riproduzioni di opere d'arte, fotografie, filmati, fonti documentarie e bibliografiche provenienti da diversi musei ‘reali’
"il data base di un m. virtuale"

 
 • - Simbolo di inattualità (idee da m.) o di grande quantità sentita come ostile o sgradevole (quella casa è un m. di orrori), meno spesso, positivamente, di faraonico prestigio. "un oggetto da m."

quanti visti, troppi sfiorati,
ho gli occhi pieni di cose,
pieni e convinti;
ora è stanchezza...

mercoledì 11 maggio 2016

Esortare

 

Esortazione
 
Anima mia, come un ruscel di pura
Vena, che tragga, mormorando al vento,
Il lucente e sottil serpeggiamento
Tra le selci e la sabbia alla pianura,

Tu va pel mondo; assai aspro il cimento,
Assai la via ti parrà forte e dura;
Tu non temer, ma per la valle oscura
Traggi cantando il filo tuo d’argento.

Corri tra ’l limo e tergi la proclive
Zolla, ma l’immortal lampo del sole
Specchia nell’onde intemerate e chiaro.

Nutri dell’umor tuo sulle tue rive
Purpuree rose e pallide vïole
E senz’angoscia affretta il corso al mare.
 
Arturo Graf 
 


Antica esortazione irlandese, 

Trova tempo per lavorare: è il prezzo del successo.
Trova tempo per pensare: è la fonte del potere.
Trova tempo per giocare: è il segreto dell’eterna giovinezza.
Trova tempo per leggere: è il fondamento della saggezza.
Trova tempo per l’amicizia: è la strada della felicità.
Trova tempo per sognare: è attaccare il tuo carro ad una stella.
Trova tempo per amare ed essere amato: è il privilegio degli dèi.
Trova tempo per aiutare gli altri: la giornata è troppo breve per essere avari.
Trova tempo per ridere: è la musica dell’anima.
 
Anonimo irlandese

 

quante volte ho chiesto, pregato,
spesso esortazioni a non finire;
povero e solitario come passero stanco,
ora qualcosa è cambiato...forse...

martedì 10 maggio 2016

Alfred Kolleritsch

Alfred Kolleritsch è nato nel 1931 a Brunnsee (Stiria, Austria).
Nel 1960 a Graz è stato uno degli iniziatori in qualità di curatore della rivista “Manuskripte”, una delle più importanti dell’intero panorama letterario di lingua tedesca, e del gruppo artistico-letterario “Forum Stadtpark”.
È autore di numerose raccolte poetiche, premiate con riconoscimenti prestigiosi, e di romanzi, pubblicati da Residenz e da Suhrkamp, gli editori letterari di qualità più importanti rispettivamente dell’Austria e della Germania (dalla rete).
 

Struttura
 
Che cosa aspetta dall’ultima volta,
tenuto in caldo dallo sguardo all’indietro,
tracce di mele, libri, ombre,
tracce di angoscia, qualcosa di annullato, la felicità?
È nella profondità della camera,
là lo sguardo di lei, il respiro fino all’insuperabile,
comune esser soli.
 
Nessuna parola dovrebbe sfuggire,
neppure un granello di polvere,
quel che è rimasto indica,
nulla promesso, cose vissute
catturate dai giorni,
risalendo il fiume qualcosa è in fuga.
 
Il ritorno fino alla sorgente,
a casa nell’erompere,
lo scomparire
si vela,
va oltre la sorgente,
libero di niente.
 
Alfred Kolleritsch
La somma dei giorni
Traduzione di Riccarda Novello
 
  
fuggire, sempre strutturati,
che senso avrebbe la via,
bisogna percorrere le strade,
poi, da qualche parte, si arriva...
 

lunedì 9 maggio 2016

Vecchie

Le vecchie
 
Si legano basso sugli occhi il fazzoletto nero.
Hanno una madia, una pignatta; i figli non li hanno.
La sera cenano da sole. Non parlano.
Sentono il vento che agita il granoturco secco
o l’acqua che scava buche nel campo abbandonato
risciacquando le ossa dei morti. Sentono anche la luna
che tutta notte abbaia alla civetta antica
e ogni cosa è così docile come se mancasse da secoli..

Ghiannis Ritsos
La poesia delle cose
Traduzione di Nicola Crocetti
 
 
vecchia
[vèc-chia] - sostantivo femminile (plurale -chie)
dizionario di Repubblica

1.- Donna di età molto avanzata: una vecchia ancora in gamba; una vecchia con la faccia grinzosa
 || familiare, scherzoso. La mia vecchia, la mamma o la moglie, anche se non proprio anziana
 || per antonomasia: La Befana
2.- region. Luminello
 
- diminutivo: vecchìna; vecchiétta; vecchierèlla
- peggiorativo: vecchiaccia


quante ne vedo, ne sento,
eppure negli occhi hanno ancora
la loro vita, quella andata,
consumata in sorrisi o soprusi...

domenica 8 maggio 2016

Prima spose, poi madri, maggio il mese delle spose

Maggio
 
Al bel tempo di maggio le serate
si fanno lunghe; e all’odore del fieno
che la strada, dal fondo, scalda in pieno
lume di luna, le allegre cantate
dall’osterie lontane, e le risate
dei giovani in amore, ad un sereno
spazio aprono porte e petto. Ameno
mese di maggio! E come alle folate
calde dall’erba risollevi i prati
ilari di chiarore, alle briose
tue arie, sopra i volti illuminati
a nuovo, una speranza di grandiose
notti più umane scalda i delicati
occhi, ed il sangue, alle giovani spose.

Giorgio Caproni 
 
 
maggio è il mese che solitamente va per la maggiore per i matrimoni. Il tempo è più fermo grazie agli anticicloni stagionali provenienti dalle Azzorre.
Tutto bene, fin qui, se non fosse per un proverbio siculo che recita: “la sposa maiulina nun si godi la cuttunina”. In altre parole: la sposa di maggio non si gode la trapunta. La “cuttunina” va intesa in senso lato, poiché si riferisce all’intero corredo.
Pertanto, la sposa di maggio non godrà a lungo del matrimonio, perché, pare, sia il mese della Madonna.
Inappropriato “rubare” la scena, da parte delle spose, alla Vergine.
Se proprio dovete, allora i giorni meno ostili sono il 2, 4, 13, 23 purché non siano venerdì.
Esiste pure un’altra massima popolare su maggio e il matrimonio: maggio no perché gli asini gli ragliano dietro e quando la fidanzata si gira, trova l’asino che raglia. Nefasta la cadenza lamentosa dell’asino.
Oggi, a dispetto di tutto ciò, maggio è considerato il mese delle spose… (dalla rete)

Maggio, coraggio,
auguri mamma,
l'anno è quasi a metà,
il tempo passa,
primavera avanza...

 

sabato 7 maggio 2016

Riflesso umido

infinitamente umido,
questo istante di acqua;
nel filo denso del senso
annaspo, quasi annego;
acqua nell'immenso
che sono stato,
che sono ora...
 
Gujil
 

Umido
è un termine che viene usato per indicare ciò che è leggermente impregnato d'acqua ma non ancora completamente bagnato, per estensione anche:
- Clima nebbioso o piovoso
- Umido - In cucina: metodo di cottura di cibi
- Nella gestione dei rifiuti: la parte organica dei rifiuti solidi urbani
- Umido è un film pornografico diretto da Arduino Sacco nel 1989
Aggettivo riferito all'umidità
 
 

venerdì 6 maggio 2016

Musica da camera


Brezze di maggio, danzanti sul mare!
 Via che danzate di solco in solco
 il girotondo esultante, mentre in alto
 vola la spuma a farsi ghirlanda
 d’argentei archi gettati sull’aria,
 vedete l’amor mio da qualche parte?
 Ahimè! Ahi!
 Brezze di maggio!
 Amore è misero se il suo amore è assente.

James Joyce
da "Musica da camera"
 
 
Musica da Camera
(titolo originale:
Chamber Music)
è la prima opera di James Joyce. È una raccolta di poesie, che l'autore compose in gioventù. Il titolo è il risultato della forte ricerca artistico musicale che Joyce attua nel campo artistico iraniano. Molti brani infatti riprendono completamente testi di canzoni di origini subasiatiche come "Alehmen sei so" o la celeberrima "Siki Siki baba".
Dal travaglio intellettuale (e religioso) del primo compiuto romanzo autobiografico nasce l’artista nella figura del poeta (non del narratore), un poeta giovane – il Joyce di qualche anno prima – che crea limpidi versi, perfettamente ritmati, rimati, musicalmente duttili, e ispirati da una “tentatrice” con gli “occhi scuri e sfiorati di languore”. Le “fluide lettere del linguaggio”, assieme ai “simboli dell’elemento del mistero”, della sua composizione riempiono il neoautore di un temporaneo appagamento. Siamo più o meno nel 1902 e Stephen/James sta ormai meditando sulla scelta dell’esilio (un esilio politico): «Non voglio
servire» (dalla rete).
  
Maggio è duopo,
verso la fine i fatti,
nel sole, col caldo,
primavera vicino all'estate.

giovedì 5 maggio 2016

Sereno

Ritornello al sereno
 
 La scala è lunga, la mia sposa è bella
 vado cantando all'aria delle stelle.
 
Leonardo Sinisgalli
 
 
sereno
[se-ré-no] aggettivo, sostantivo
 
aggettivo
1.- Del cielo o del tempo, senza nuvole, limpido || a ciel sereno, all'aperto || fig. fulmine a ciel sereno, evento spiacevole inatteso
2.- fig. Tranquillo, calmo, quieto: è un uomo sereno; animo sereno; imparziale: giudizio sereno
3.- geologia.:pietra serenarenaria di colore grigio-azzurro usata nelle costruzioni
 
sostantivo maschile
1.- Cielo sereno || al sereno, all'aria aperta
2.- fig. Tranquillità, pace, calma
 
• avverbio: serenamente
1.- In modo sereno: si è spento serenamente
2.- Con obiettività: giudicare serenamente

forse è la mia voglia di sole,
forse è la solitudine,
quella dentro, profonda;
o sono solo io...