Alla dea dell’amore era dedicato infatti il mese d’aprile.
Aprile è il mese che regala gemme e germogli protesi
verso il sole, desiderosi di liberare un fiocco di foglie o un bocciolo
di fiore; è il simbolo della forza, talmente potente che, in nessun
altro periodo dell’anno, è così decisiva e invadente anche all’occhio
umano.
Aprile
Primavera in mezzo agli orti. Dietro le nubi cambia paese
Il desiderio, esse vanno e io sto, l'aria
Promette ora pioggia ora incredibile tersezza,
lo sto qui seduto lungo una fila di violacciocche.
Da spalancate finestre acciottolii nelle cucine,
Voci calme di donne di varie età,
Immortali musiche cercate sui tasti
Da principianti nelle luminose facciate qui attorno,
L'aria è ferma qui, il vento è fra le nuvole,
Aprile dolce dormire. Tutto
È lontano e vicino, anche la fresca
Poesia, mentre la rimpiangevo è qui nata
All'odore di terra immollata. L'anima
Apprende un desiderio che si contenta di se stesso,
Tanto male e tanto buio sono un ricordo tra altri,
Tutte le voglie viaggiano irreali eppur possibili,
Aprile dolce dormire. Questo bambù
S'è seccato l'inverno scorso, goccia una cannella,
Le finestre al sole si rifanno dell'invernata.
Aprile tutt'i sogni son lontani e vicini.
Riccardo Bacchelli
(dalla rete)
silenzio mattutino riflette il procedere
di processati sensi e riflessi e sogni;
una mente si accorge del colore, del tepore,
non mancano spazi di movimento e respiro...
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