Lasciami, non trattenermi
nella tua memoria
era scritto nel testamento
ed era un golfo
di beatitudine nel nulla
o un paradiso
di luce e vita aperta
senza croce di esistenza
che sorgeva dalle carte
ammuffite nello scrigno.
E lei non ne fu offesa,
le nascevano, ne sentì prima rimorso
e poi letizia, impensate latitudini
nelle profondità del desiderio,
ecco, la trascinava
una celestiale oltremisura
fuori di quella ministoria, oh grazia.
Si scioglievano
l’uno dall’altro i due
e ogni altro compresente,
si perdevano sì,
però si ritrovavano
perduti nell’infinito della perdita –
era quello il sogno umano
della pura assolutezza.
nella tua memoria
era scritto nel testamento
ed era un golfo
di beatitudine nel nulla
o un paradiso
di luce e vita aperta
senza croce di esistenza
che sorgeva dalle carte
ammuffite nello scrigno.
E lei non ne fu offesa,
le nascevano, ne sentì prima rimorso
e poi letizia, impensate latitudini
nelle profondità del desiderio,
ecco, la trascinava
una celestiale oltremisura
fuori di quella ministoria, oh grazia.
Si scioglievano
l’uno dall’altro i due
e ogni altro compresente,
si perdevano sì,
però si ritrovavano
perduti nell’infinito della perdita –
era quello il sogno umano
della pura assolutezza.
Mario Luzi
“Lasciami, non trattenermi. Poesie ultime”,
a cura di Stefano Verdino
(Garzanti Libri, Milano 2009).
Il libro raccoglie le ultime poesie inedite di Mario Luzi.
Il testo “Lasciami, non trattenermi”, non soltanto dà il titolo alla raccolta, che comprende settantuno componimenti, ma vi occupa la posizione finale, a sigillo dell’intera opera del grande poeta novecentesco (dalla rete).
Una persona che la vita ha saputo scriverla e mostrarla a tutti noi, con le sue contraddizioni ed un pensiero sempre proiettato alla fine del percorso, a quel traguardo che nessuno vorrebbe mai raggiungere ma che ci viene incontro e toglie ai nostri occhi e ai nostra abbracci le persone che abbiamo davanti.
Una persona che la vita ha saputo scriverla e mostrarla a tutti noi, con le sue contraddizioni ed un pensiero sempre proiettato alla fine del percorso, a quel traguardo che nessuno vorrebbe mai raggiungere ma che ci viene incontro e toglie ai nostri occhi e ai nostra abbracci le persone che abbiamo davanti.
Poi, si sa, ci piaccia o meno, toccherà anche a noi.
Gujil
non trattenermi, mai col ricordo,
lascia che vada, che dimentichi e viva,
così vorrei fosse, sapessi la formula,
volessi qualche volta di più...
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