Oscuramente
libri, stampe, le chiavi
han la mia sorte.
libri, stampe, le chiavi
han la mia sorte.
Jorge Luis Borges
ancora essenzialità, sintesi,
le attese sono così, crude;
la sorte è segnata, sempre,
probabilmente viviamo di sogni...
sorte
(Tyche)
vocabolario TRECCANI
Forza che si immagina regolare in modo imprevedibile le vicende umane, senza che la volontà degli uomini possa nulla contro di essa, e il complesso delle vicende e delle condizioni materiali e morali che essa distribuirebbe a ciascuno degli uomini.
La Sorte, come concetto
o personificazione, appartiene da sempre a ogni cultura umana, e il
mondo greco anche in questo non fa eccezione, con la presenza delle Moire prima e della Tyche poi.
Gli Elleni avevano un termine preciso per identificare il fato: μοῖρα, “moira”, parola che viene dal verbo μείρομαι, “meìromai”, che significa “avere in parte”. I Greci, infatti, avevano un’idea molto particolare del destino: ad ognuno di noi tocca una fetta della sorte umana, che nemmeno gli dei possono cambiare o toccare.
Gli Elleni avevano un termine preciso per identificare il fato: μοῖρα, “moira”, parola che viene dal verbo μείρομαι, “meìromai”, che significa “avere in parte”. I Greci, infatti, avevano un’idea molto particolare del destino: ad ognuno di noi tocca una fetta della sorte umana, che nemmeno gli dei possono cambiare o toccare.
Le 3 Moire
infatti, personificate in Cloto, Lachesi e Atropo, controllano
addirittura il mondo divino e sono superiori ad esso (interessante come
questa gerarchia sia passata al mondo etrusco, dove Tinia, la sorte, è
riconosciuta al di sopra delle divinità, e molto meno a quello romano,
dove le tre sono dette Parche) (dalla rete).
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