Apocalissi

Apocalissi

 

Un orrendo fragor pien di spavento

Da sommo ad imo l’anima mi fende.

Con ingente ruina il firmamento

Della mia mente s’apre e si scoscende. 

 

Il chiaro sol che gia vi fulse e spento;

Fitto d’intorno un tenebror si stende,

E per la buja immensita cruento

Un balenio di folgori s’accende.

Nembi di larve e tumide procelle

Passan di mostri in vortici ravvolte,

Pugnan sovversi i liquidi elementi.

E i miei pensier come crinite stelle

Fuori delle lor orbite travolte

Si disperdon nel nulla ai quattro venti.

Arturo Graf

 

Albrecht Dürer
"I quattro cavalieri dell'Apocalisse"

Apocalisse

Apocalissi

sostantivo femminile

[sec. XIII; dal greco apokálypsis, rivelazione]

 

In senso generale, rivelazione di segreti naturali, fatta dagli uomini; invece in senso stretto e pertinente la sfera religiosa, rivelazione di segreti la cui conoscenza appartiene a Dio e che egli, nella sua bontà, manifesta agli uomini per il loro profitto spirituale; anche la rivelazione finale del Cristo, alla fine dei tempi.

Più specificamente, il libro dell'Apocalisse di Giovanni.

Per estensione, ogni rappresentazione che illustra profeticamente la fine del mondo.

Fig., enorme sciagura, catastrofe, fine del mondo.

Nell'Apocalisse di Giovanni sono presentate quattro figure simboliche (i quattro cavalieri dell'Apocalisse) che formano insieme l'allegoria del Male che tormenta il Mondo ma contemporaneamente del dolore che lo purifica (dalla rete).

 

un crescendo di sensazioni, di forse,

le interne vicende concluse, sospese?

io, per me amo la vita, le cose,

sentimenti come il tempo, continui...