due occhi vuoti sfuggono le stelle
la fabbricante d'Angeli è già scesa
ma incespica coi ferri arrugginiti
sul ventre già fiorito di una ingenua ragazzina
la luna si ferisce passando i vetri rotti.
e d'improvviso l'aria si raffredda
sui tetti scuri argenta la rugiada
più non respira il seno ormai di pietra
che un dolce inverno un giorno aveva sciolto
che un dolce inverno un giorno aveva sciolto
stanca è ormai la vecchia che si perde nella nebbia
mentre le campane annunciano la festa.
"La Fabbricante d' Angeli"
Le Orme, Contrappunti, 1974
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