"Deola" è il nome di un
personaggio presente nelle opere del noto scrittore italiano Cesare Pavese, in particolare nelle poesie intitolate "Pensieri di Deola" e "Ritorno di Deola", incluse nella raccolta Lavorare stanca.
Non si tratta di una persona reale, ma di una figura letteraria utilizzata dall'autore.
Ritorno di Deola
Torneremo per strada a fissare i passanti
e saremo passanti anche noi. Studieremo
come alzarci al mattino deponendo il disgusto
della notte e uscir fuori col passo di un tempo.
Piegheremo la testa al lavoro di un tempo.
Torneremo laggiú, contro il vetro, a fumare
intontiti. Ma gli occhi saranno gli stessi
e anche i gesti e anche il viso. Quel vano segreto
che c’indugia nel corpo e ci sperde lo sguardo
morirà lentamente nel ritmo del sangue
dove tutto scompare.
non avremo piú casa, usciremo per via;
il disgusto notturno ci avrà abbandonati;
tremeremo a star soli. Ma vorremo star soli.
Fisseremo i passanti col morto sorriso
di chi è stato battuto, ma non odia e non grida
perché sa che da tempo remoto la sorte
– tutto quanto è già stato o sarà – è dentro il sangue,
nel susurro del sangue. Piegheremo la fronte
soli, in mezzo alla strada, in ascolto di un’eco
dentro il sangue. E quest’eco non vibrerà piú.
Leveremo lo sguardo, fissando la strada.
[marzo-aprile 1936]
il disgusto notturno ci avrà abbandonati;
tremeremo a star soli. Ma vorremo star soli.
Fisseremo i passanti col morto sorriso
di chi è stato battuto, ma non odia e non grida
perché sa che da tempo remoto la sorte
– tutto quanto è già stato o sarà – è dentro il sangue,
nel susurro del sangue. Piegheremo la fronte
soli, in mezzo alla strada, in ascolto di un’eco
dentro il sangue. E quest’eco non vibrerà piú.
Leveremo lo sguardo, fissando la strada.
[marzo-aprile 1936]
Cesare Pavese
In quegli incontri furtivi
ritrovo il senso del tempo;
gli abbarcci, le lacrime di sale
nel sole o nella pioggia, vere...
Le poesie descrivono Deola come una
donna che ama la libertà e che si ritrova a vivere la sua vita in un
contesto urbano, con un senso di solitudine e distacco.
I personaggi
femminili in Pavese spesso riflettono aspetti della sua stessa
interiorità e dei suoi tormenti esistenziali (dalla rete).


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