Il rimorso si differenzia dal rimpianto perché rappresenta un senso di colpa per qualcosa che è successo o è stato fatto nel passato, e del quale ci si pente. Rimorso deriva etimologicamente da re-mordere, cioè “mordere di nuovo“.
E infatti questa sensazione è legata a qualcosa che proviene dal passato e torna nella menta a mordere, come un tarlo.
Si tratta di quel processo della coscienza che fa emergere un senso
di colpa profondo relativo a qualcosa che si è fatto.
Un rimorso
O il tetro Palazzo Madama...
la sera... la folla che imbruna...
Rivedo la povera cosa,
la povera cosa che m’ama:
la tanto simile ad una
piccola attrice famosa.
Ricordo. Sul labbro contratto
la voce a pena s’udì:
«O Guido! Che cosa t’ho fatto
di male per farmi così?»
Ricordo. Sul labbro contratto
la voce a pena s’udì:
«O Guido! Che cosa t’ho fatto
di male per farmi così?»
II.
Sperando che fosse deserto
varcammo l’androne, ma sotto
le arcate sostavano coppie
d’amanti... Fuggimmo all’aperto:
le cadde il bel manicotto
adorno di mammole doppie.
O noto profumo disfatto
di mammole e di petit-gris...
«Ma Guido, che cosa t’ho fatto
di male per farmi così?»
O noto profumo disfatto
di mammole e di petit-gris...
«Ma Guido, che cosa t’ho fatto
di male per farmi così?»
III.
Il tempo che vince non vinca
la voce con che mi rimordi,
o bionda povera cosa!
Nell’occhio azzurro pervinca,
nel piccolo corpo ricordi
la piccola attrice famosa...
Alzò la veletta. S’udì
(o misera tanto nell’atto!)
ancora: «Che male t’ho fatto,
o Guido, per farmi così?»
Alzò la veletta. S’udì
(o misera tanto nell’atto!)
ancora: «Che male t’ho fatto,
o Guido, per farmi così?»
IV.
Varcammo di tra le rotaie
la Piazza Castello, nel viso
sferzati dal gelo più vivo.
Passavano giovani gaie...
Avevo un cattivo sorriso:
eppure non sono cattivo,
non sono cattivo, se qui
mi piange nel cuore disfatto
la voce: «Che male t’ho fatto,
o Guido per farmi così?»
non sono cattivo, se qui
mi piange nel cuore disfatto
la voce: «Che male t’ho fatto,
o Guido per farmi così?»
È peggio essere tormentati
da rimorsi o da rimpianti?
Sotteso a un cuore serio
rimorde un pensiero vicino;
i lidi approdati si tingono
di colori tristi e lontani...
Probabilmente da entrambi, perché queste due sensazioni ci riportano a un passato che ci provoca vergogna o sensi di colpa. Ma nella vita sono quasi inevitabili:
la maggior parte delle persone sostiene di avere almeno un rimorso o un
rimpianto, qualcosa che avrebbero voluto affrontare in maniera diversa.
Dal punto di vista della psicologia, i rimorsi potrebbero essere meno negativi, perché, come tutte le esperienze della vita, si possono considerare come delle lezioni. Dai rimorsi si può imparare
qualcosa, su se stessi e sugli altri, inoltre ci fanno provare un senso
di colpa anche per qualcosa che abbiamo potuto causare agli altri,
sviluppando la nostra empatia e convivenza con le persone (dalla rete).
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