Tabula rasa
La Tabula rasa era la tavoletta ricoperta da un sottilissimo strato di cera usata dagli antichi Romani
per scrivere; si poteva raschiare, rendendo liscio e regolare (per
questo “rasa”), cancellando così tutto quello che era stato scritto
prima e riutilizzare, perché la cera veniva pareggiata con una spatola,
per scriverci sopra di nuovo.
Si trattava di una tavoletta di legno (tabula) provvista di un incavo
che veniva riempito di cera e costituiva una superficie su cui si
poteva scrivere incidendo con un bastoncino (stilus o graphium) appuntito di osso o di metallo.
Per cancellare si utilizzava il retro del bastoncino costituito da una piccola spatola.
Il termine oggi è utilizzato anche in senso metaforico: chi è una tabula rasa
non sa, non è preparato in un dato campo o anche ha la testa
completamente vuota; si indica quindi una persona del tutto priva di
idee o di conoscenze.
Invece l’espressione fare tabula rasa
significa “cancellare”, “azzerare” una situazione, per poi ricominciare
da capo (l’espressione equivalente è “fare piazza pulita”).
(dalla rete).
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