Se si intende “privo di vista, dell’uso degli occhi”
la forma corretta nell’italiano scritto è cieco, con la i.
Il termine, infatti, deriva dal latino caecus
e mantiene il dittongo poiché si tratta di una sillaba tonica
(su cui cade l’accento).
Caso opposto è quello del sostantivo cecità, in cui la vocale viene meno dal momento che la parola è ossitona
(con l’accento sull’ultima sillaba).
ESEMPIO: La fortuna è cieca.
ESEMPIO: È cieco dalla nascita.
- dalla rete -
impervie vie del percorso in atto
la gioia di un istante lascia lo spazio
al cammino, quello duro, il prossimo...
...distanze incolmabili sembrano
tracce nascoste eppure continue;
lascerò segnali lungo la strada
per chiunque mi voglia cercare...
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