sentimentali
I
Ineluttabili dorsali profilano
orizzonti di cieli saturi
si
sfilano gli alibi stanchi
di
maturi, improbabili, amanti.
Le
vie del centro città,
la
gioia, la paura, la sorpresa
rimane
da sempre sospesa
una
vena di dubbio, d’attesa.
Macerie
le nostre certezze
bufere
nei volti riaffiorano,
sorrisi,
ricordi lontani, preghiere
come
furtive tentazioni represse
in
istanti di lievi tenerezze.
II
Futuribili
momenti scatenano
pensieri,
passioni, tormenti
dell’anima
che ancora desiste
come
debole riparo a tempeste
che
il cuore produce, scatena;
lo
stomaco sfarfalla e risente
di
ansie non più dominate e
sfugge
improvvisa alla mente
la
sensazione di vago, l’istante
che
indugia, percorre le vene,
si
staglia sul volto, tra i denti
deliziosi rivoli e dolci parole.
III
Siamo
giorni di sole, di pioggia,
frustati
da gelidi venti dai monti,
calmati
da lievi brezze marine,
siamo quando insieme proviamo
condivise
emozioni e tristezze
e
sorrisi tra sguardi che vedono ancora.
Il
mondo degli altri è presente ma fuori,
oltre
il mio essere compatibile incastro
di un
complicato andirivieni di tessere
che
compongono il mosaico, la trama.
Il
cuore violentemente scoperto ora ha freddo,
cerca il
corpo un tiepido abbraccio, una prova
che
induca la mente a rassicuranti pensieri
mentre
gli stupiti occhi ancora non credono.
Anonimo
del
XX° Secolo
da
“Le implicazioni Sentimentali”
|
René Magritte "Gli amanti"
|
Non ci sarebbero pagine, articoli e parole per descrivere la bellezza che questo dipinto rappresenta, gli Amanti di Magritte.
L’emozione che in un sola opera traspare, l’amore di due persone che
purtroppo non possono uscire alla luce del sole, la caratteristica del
velo che li copre, come se appunto si dovessero nascondere dal mondo
intero; ma l’amore non si può camuffare, l’amore non ha veli, l’amore
non ha nascondigli. L’amore, quello vero, lo vedono anche gli occhi più
oscuri, anche gli occhi più malvagi, l’amore quello vero, reale, visto
anche da chi tante volte non vuol neanche vedere. E questo dipinto è la
netta, chiara rappresentazione di ciò che unisce gli amanti, perché alla
fine è proprio così le storie più ardue, più difficoltose sono quelle
che nutrono un sentimento vero, sentimento che non ha filtri, amore che
non conosce età, difficoltà, situazioni impossibili.
René Magritte decide improvvisamente di regalare con
quest’opera qualcosa di mai visto prima, qualcosa che soprattutto in
quel periodo storico non era assolutamente ammissibile, periodo in cui
la purezza, il matrimonio, la fedeltà erano al centro sia della vita
tradizionale e culturale della società e principale anche nella vita
economica, essendo il matrimonio il più grande “contratto” di eredità
del tempo.
Magritte con una sola opera descrive quello che in realtà non
si poteva rappresentare.
Questo rapporto tra visibilità e di
invisibilità, dei volti dei due amanti, rimandano ad un aspetto
utopistico di un ipotetico sogno, che forse sogno non è. (dalla rete)
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