Notturno
a Manuel Machado
Anche quelle che si accendono nelle notti alla moda
Nasce dal cielo tanto fumo
che mi ha ossidato gli occhi
che mi ha ossidato gli occhi
Son sensibili al tatto le stelle
Non so scrivere a macchina senza di esse
Non so scrivere a macchina senza di esse
Esse sanno tutto
Graduare il mare febbrile
e rinfrescare il mio sangue con la loro neve infantile
Graduare il mare febbrile
e rinfrescare il mio sangue con la loro neve infantile
La notte ha aperto il piano
e io dico addio con la mano
e io dico addio con la mano
Gerardo Diego
da "Manual de espumas", 1924
Nel
romanticismo chopiniano
il notturno è considerato la composizione più emblematica:
una sorta di diario intimo
che manifesta di volta in volta
le emozioni recondite del compositore,
intime e crepuscolari,
ora più sognanti
(opera 9 n.2 in Mi bemolle Maggiore o l’opera 55 n. 2 in Mi bemolle Maggiore)
ora più cupe
(opera 48 n.1 in Do Minore),
ora più enigmatiche
(opera 9 n.3 in Si Maggiore).
(opera 9 n.3 in Si Maggiore).
di notte tutto è fermo, o pare tale,
le ore notturno scorrono lente,
nascondono paure ancestrali;
le tristezze convolano e stagnano...
Il notturno si può definire una melodia cantabile ed espressiva che tiene insieme una
serie di piccoli momenti lirici pervasi da malinconia, cupezza, mistero
ma anche sogno e limpidezza.
Si può in sintesi ripercorrere e riassumere
l’intera vita di Chopin lasciandosi trascinare dalla successione e dall'incredibile suggestione dei
suoi notturni.
Ispirati alla notte, come si evince dal nome, ne furono
composti (per pianoforte solo) ben 21 dal compositore polacco e sono tra i suoi pezzi più eseguiti ed ascoltati (dalla rete).
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