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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 22 febbraio 2015

Lettere

ha un orizzonte la lettera
è quello che penso tu possa
ascoltare, ha filari di
nocciòli che si piegano
inchinandosi ai canali
ha una faccia che sta per
essere dimenticata la
lettera
e scrive scrive per disegnare
lineamenti sulla parete
del petto dove di notte

cerca casa lo sterminato
vuoto e non trova la bocca
ad aspettarlo le parole
tra le dita a tessergli

la scala ma nei corridoi
deserti scrive scrive
i confini di una lettera.
 
Livia Candiani
 
La lettera (dal latino pl. litterae, sinonimo di epistula) è una comunicazione scritta che una persona, ente, società ecc. indirizza e invia ad un'altra.
I primi esempi di "lettere" risalgono alla fine del III millennio a.C. circa, in Babilonia e in Assiria. "Scritte" su tavolette d'argilla (in seguito, di terracotta) si fanno seccare al sole o al fuoco. Per evitare che vengano lette da estranei, vengono avvolte in uno strato di argilla fresca sul quale s'imprime il sigillo del mittente e il nome del destinatario.
Più tardi, i Fenici, i Greci e in seguito i Romani, continuano ad adoperare le tavolette di legno, e iniziano a legare insieme due o più, e a ricoprirle di uno strato di cera su cui la lettera viene scritta con lo stilo, il tutto poi sigillato con una cordicella e col sigillo del mittente. Ancor prima, sono gli egiziani che iniziano a scrivere con giunco, cannuccia e inchiostro su papiri arrotolati, legati e sigillati destinati per lunghi viaggi. In Egitto e in Mesopotamia, si usa anche la pergamena ricavata da pelle di animali, soprattutto da quella di pecora, ma è una pratica meno diffusa rispetto al papiro. Tuttavia, a causa del forte calo della produzione di papiro, si comincia a diffondere l'uso della pergamena vera e propria per scrivere lettere. Durante il Medioevo, è la pergamena a essere quasi esclusivamente usata per la corrispondenza scritta.
Le lettere si arrotolano, si annodano e si sigillano. Anche gli scribi copiano e compilano formulari epistolari sempre su pergamena. Le lettere si continuavano a scrivere su fogli grandi di pergamena ripiegati più volte e inviati chiusi. Poi la carta sostituisce quasi completamente la pergamena.
Per evitare che la lettera si macchiasse (o venisse letta da chiunque) durante un lungo tragitto, si avvolge in un foglio di carta bianca. Da quest'uso sarebbe nata la prima busta attorno al 1668. È solo nel 1820 che il commerciante di carta inglese Brewer di Brighton produce, sebbene sempre a mano, la prima busta da vendere sul mercato (dalla rete).
  
lettere scritte e mai spedite,
spedite e mai lette,
poche quelle ricevute,
poche quelle che contano...

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