Consapevoli sbagli costellano
galassie di errori profondi,
nel groviglio di anime penso,
rispolvero antiche paure.
Impavido sciolgo le remore
poi guardo, soppeso, comprendo,
alfine accetto.
Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate
remora /'rɛmora/
sostantivo femminile. [dal lat. remŏra, der. di mora "indugio"], lett.
- TRECCANI e Wikipedia
1. [spec. al plur., ciò che ritarda o ostacola qualcosa: non porre remore] ≈ freno, impedimento, intralcio, ostacolo.
2. [spec. al plur., ciò che trattiene dall'agire: non avere remore; essere senza remore] ≈ esitazione, incertezza, indugio, ritegno, tentennamento, titubanza.Indugio, dilazione, freno, soprattutto di ordine morale: porre remore nell’esecuzione di un patto, di un accordo; agirò senza remore; non c’è più alcuna r., ormai, al dilagare della corruzione.
3. Nel linguaggio marin., la zona d’acqua tranquilla e quasi oleosa nella scia poppiera di una nave o anche nella scia laterale di una nave che scade trasversalmente per deriva o scarroccio.
3. Nel linguaggio marin., la zona d’acqua tranquilla e quasi oleosa nella scia poppiera di una nave o anche nella scia laterale di una nave che scade trasversalmente per deriva o scarroccio.
Zona di mare calma nella scia poppiera di una nave o nella scia laterale se la nave scarroccia.
4. (zoologia) (ittiologia) pesce dei mari tropicali munito, sul capo, di una ventosa con la quale si attacca a pesci più grossi, tartarughe o navi per lasciarsi trainare.
4. (zoologia) (ittiologia) pesce dei mari tropicali munito, sul capo, di una ventosa con la quale si attacca a pesci più grossi, tartarughe o navi per lasciarsi trainare.
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