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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 23 gennaio 2015

Bruno Lauzi


In quanto ad occhi belli?
Alfonso Gatto!
Per musicalità?
Beh, Cardarelli!
Per essere così, cari signori,
darei fuori da matto...
invece, resta un fatto:
dentro, son come sono
di presenza.
Ben poca cosa.
E in quanto a intelligenza,
fin troppo spesso brilla.
Per assenza.

 
Bruno Lauzi
I mari interni

 
dentro di noi,
musica in noi;
fiumi i silenzi
oceani le angosce...
 
Bruno Lauzi, nato all'Asmara nel 1937 ma cresciuto a Genova, fa parte con Umberto Bindi, Gino Paoli e Luigi Tenco della cosiddetta scuola genovese dei cantautori. Conosce e diventa amico di Tenco tra i banchi di scuola. I due iniziano a scrivere canzoni contemporaneamente sotto la guida di Gianfranco Reverberi e di Giorgio Calabrese. Nella seconda parte degli anni Cinquanta si trasferisce a Varese, dove collabora con Piero Chiara. Scopre la canzone francese di Brassens, Brel, Aznavour e scrive Il poeta.  Abbandona la Facoltà di Legge a due esami dalla laurea perché ormai assorbito dall’attività artistica. Compone il classico Ritornerai raggiungendo il primo grande successo di pubblico. A Milano frequenta l'ambiente artistico di quegli anni, i Gufi, Enzo Jannacci e lavora al Derby, locale di cabaret assieme a Cochi e Renato, Felice Andreasi e Lino Toffolo. Alla fine degli anni Sessanta Bruno Lauzi conosce e diventa amico di Lucio Battisti, entra a far parte della Numero Uno. E penso a te, L'aquila e Amore caro, amore bello, sono i brani firmati Battisti-Mogol che permettono a Lauzi di raggiungere la vetta della classifica. Si afferma oltre che come interprete anche come autore con le canzoni Lo straniero (George Moustaki), Quanto t’amo (Johnnny Holliday), L’appuntamento (Ornella Vanoni), Piccolo uomo (Mia Martini). Entra in contatto con artisti internazionali quali Vinicius De Moraes , Toquinho, Petula Clark, Dionne Warwick,Tony Bennet, Peter Ustinov, Gabriel Garcia Marquez ,Serge Reggiani. Tutti ricorderanno le sue canzoni per bambini La tartaruga, e Johnny Bassotto. Tiene a battesimo Edoardo Bennato, Roberto Vecchioni, i Gatti di Vicolo Miracoli e porta al successo Onda su onda il brano di un suo avvocato, un “certo” Paolo Conte. Seguiranno sempre di Conte Genova per noi e Bartali, Incide Angeli con Lucio Dalla, Naviganti con Ivano Fossati, Maria dei parafulmini con Ron ed il figlio Maurizio. Nel 1989 al Festival di Sanremo il brano Almeno tu nell'universo scritto con Maurizio Fabrizio e interpretato da Mia Martini vince il Premio della critica. Proficua anche la sua attività di scrittore: I mari interni edito da Crocetti Editore e Riapprodi edito da Rangoni Editore, riuniti ora con il titolo Versi facili per le Edizioni Marittime dello stesso Lauzi, il secondo volume di poesie Esercizi di sguardo, Poesie contromano, sempre per Edizioni Marittime. Il suo non-romanzo Il caso del pompelmo levigato è pubblicato nei Tascabili Bompiani (dalla rete)

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