Rosa Fortunato, Terso mattino invernale sulla sponda del fiume |
Rosa Fortunato
Nata a Benevento, Rosa Fortunato deve a questa città e, soprattutto, al territorio naturale del Sannio la formazione della sua personalità, eclettica, variegata, proiettata verso la Natura e l’Arte.
Per soddisfare queste sue passioni, consegue in giovanissima età la laurea in Scienze biologiche, ma contemporaneamente non smette mai di disegnare e dipingere, ricercando e approfondendo nuove tecniche espressive di cui si impadronisce con grande perizia.
Attualmente è docente di Scienze naturali e risiede a Fratamaggiore (Na), dove realizza le sue opere.
Dice del quadro a fianco:
"La mia idea dell’arte che, in questo momento, è per me desiderio di contemplazione: intrecci di rami, forme di foglie e fiori, riflessi nell’acqua, scintillio di luci, mutamenti atmosferici."
Ciò che colpisce delle opere di Rosa Fortunato è la luce.
Una meravigliosa luce, assolutamente naturale, che attraversa i corpi, gli oggetti e gli esseri per donargli vigore e vita nuovi.
È possibile notare questo sia nelle opere strettamente realistiche, che nei dipinti in cui i soggetti sono resi attraverso una suddivisione della tela che richiama gli antichi mosaici o le vetrate medievali, anzi, proprio in questi lavori la luce assume un ruolo da protagonista, viene valorizzata dalla scansione degli spazi e delle figure, assume una dimensione d'unicità in ogni ritaglio (dalla rete).
Una meravigliosa luce, assolutamente naturale, che attraversa i corpi, gli oggetti e gli esseri per donargli vigore e vita nuovi.
È possibile notare questo sia nelle opere strettamente realistiche, che nei dipinti in cui i soggetti sono resi attraverso una suddivisione della tela che richiama gli antichi mosaici o le vetrate medievali, anzi, proprio in questi lavori la luce assume un ruolo da protagonista, viene valorizzata dalla scansione degli spazi e delle figure, assume una dimensione d'unicità in ogni ritaglio (dalla rete).
Mattino alla finestra
Sbattono piatti da colazione nelle cucine del seminterrato,
E lungo i marciapiedi che risuonano di passi
Scorgo anime umide di donne di servizio
Sbucare sconsolate dai cancelli che danno sulla strada.
Ondate brune di nebbia levano contro di me
Volti contorti dal fondo della strada,
Strappano a una passante con la gonna inzaccherata
Un vacuo sorriso che s'alza leggero nell'aria
E lungo il filo dei tetti svanisce.
Thomas Stearns Eliot
dai tetti svanisce il fumo
RispondiEliminadei miei pensieri,
dove nello spazio che confonde il mondo
mischiano i sogni i nostri pensieri.....
Annamaria,
RispondiEliminaogni mattina guardo se hai scritto qualcosa ed è gioia quando lo fai.
Gujil