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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 26 agosto 2011

Nazim Hikmet

Hikmet nasce a Salonicco nel 1901.
Hikmet è una delle più importanti figure della letteratura turca del Novecento e uno dei primi poeti turchi ad usare i versi liberi.
Hikmet diventa, ancora da vivo, uno dei poeti turchi più conosciuti in Occidente e i suoi scritti sono stati rapidamente tradotti in diverse lingue.
Condannato per marxismo è il solo scrittore d'importanza ad evocare i massacri armeni del 1915 e 1922.
Nato a Salonicco (attualmente in Grecia) dal funzionario Nazim Hikmet Bey e dalla pittrice Aisha Dshalila studia nel liceo francese di Galatasaray (Istanbul) e nell'Accademia della Marina militare, che deve però lasciare per ragioni di salute.
Durante la guerra d'indipendenza, si schiera subito con Atatürk (Mustafa Kemal) in Anatolia e lavora come insegnante a Bolu. Studia poi sociologia presso l'università di Mosca (1921-1928) e diventa membro del partito comunista turco negli anni venti.
Dopo il suo ritorno in Turchia nel 1928, senza visto, Hikmet scrive articoli, scenari ed altri scritti. E' condannato alla prigione per il suo ritorno irregolare, ma amnistiato nel 1935.
Nel 1938, è condannato a 28 anni e 4 mesi di prigione per le sue attività anti-naziste e anti-franchiste e per essersi opposto alla dittatura di Kemal Ataturk.
Grazie all'intervento di una commissione internazionale della quale facevano parte, tra gli altri, Pablo Picasso, Paul Robeson, Jean-Paul Sartre sconta "solo" 12 anni e nel 1950 viene liberato.
Si sposa con Münevver Andaç, una bravissima traduttrice in francese e polacco.
Nel 1951, a causa delle costanti pressioni, è costretto a ritornare a Mosca, ma la moglie e il figlio non possono seguirlo ed egli trascorre il suo esilio in tutta Europa, perdendo la cittadinanza turca per diventare poi polacco.
Nel 1960 si innamora della giovane Vera Tuljakova e la sposa.
Ma muore il 3 giugno 1963 a causa di una crisi cardiaca mentre si trova in esilio a Mosca (da settemuse).

Amo in te

Amo in te
l’avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l’audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l’impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
Amo in te l’impossibile
ma non la disperazione.

Nazim Hikmet

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