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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 11 luglio 2011

Preludio, corale e fuga

ho già scritto di questo brano di César Frank in un  vecchio post a cui rimando (Ipotesi, racconto e fuga scritto in tre progressioni datato 17 giugno 2007) ora ci ritorno perchè ho trovato nel mondo del web questa riduzione (viene eseguito il solo preludio) e trascrizione per due arpe.
Devo dire che il fascino del brano, originariamente per solo organo, si circonda di un certo non sò che che dà sicuramente adito ad interpretazioni e personalismi.

Il tema è così bello che non può che piacere
(anche la versione pianistica è eccellente)
e lascerà sicuramente un momento di serenità.
Buon ascolto 


Frank, un pezzo per organo ed una trascrizione per pianoforte… poi l’ascolto si perde nella musica a seguire melodie secondarie non meno belle della principale.
Il pezzo “Preludio, fuga e variazione op.18” trovo sia molto più bello e suggestivo nella trasposizione pianistica rispetto alla versione originale per organo ed è così che amo ascoltarlo nei rari momenti di solitudine ricercata.
Il riferimento all’ organo è dimostrato da come funziona bene il Preludio, Fuga e Variazione tradotto sul pianoforte (da Bauer) dalle Six Piéces pour grand orgue, scritte tra il ’60 e il ’62 – anni chiave della ‘presa di coscienza’ franckiana – e opera di passaggio verso i lavori assoluti che il compositore realizzerà o ultimerà nei suoi tre ultimi decenni a partire dal ’60.Nel trittico a dar vita al Preludio è un tema cullante di Siciliana che sarà poi nelle corde di Faurè e Ravel, sigla dell’ Ars Gallica.
Una cadenza divisa tra stile severo e modi ornamentali porta alla Fuga il cui soggetto è ricavato per via ciclica da quello del Preludio, che, torna in forma variata come congedo…”

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