Nell’antica Roma, il velario era un sistema di teli usato per ombreggiare anfiteatri
e simili luoghi aperti; sipario, tenda, velo, sistema di veli, anche in
senso figurato. Questa parola ha un significato generale di grande respiro, che segue per ampiezza il velo
da cui nasce. Però, sul suo equilibrio, pesa l’ingombro di un
significato molto particolare, che in quanto a potenza immaginifica è
davvero notevole, per quanto semplice.
Il silenzio
Ogni pensosa vergine si cinge
del suo silenzio, come d'un velario,
e d'ombre un ondeggiar tenue e vario
con fantasia sottile vi dipinge.
O vi s'impietra, irrigidita sfinge
in muto enigma. O al suo cuor solitario
ne tesse inviolabile sudario,
fra aròmati d'oblio ve lo costringe.
Grave è il sudario del silenzio, e il cuore
che vi si avvolge desiosamente
più non si desta da quel suo sopore.
ella s'attenti, ancor vede il dormente
gemere sangue dalla sua ferita.
gemere sangue dalla sua ferita.
Amalia Guglielminetti
Gemiti di ferite antiche colano
da occhi disillusi, umani;
nel silenzio le molte risposte
attendono, non fanno rumore...
Si può parlare del velario che definisce il perimetro di un palco in
mezzo al prato, dei velari di nebbia che escludono dalla nostra vista
isole o montagne, dell’intimità che nel bosco ci dà il velario della canopia o dei rami fitti e bassi — ma anche del velario retorico di un discorso dietro a cui intuiamo un’intenzione occulta, del nulla che c’è dietro il velario delle chiacchiere (dalla rete).
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