L’espressione tradotta letteralmente significa "commettere errori è umano". In realtà, però, proprio come accadeva per Sant’Agostino, il modo di dire intero prevede un seguito, altrettanto famoso ma meno citato: "perseverare autem diabolicum".
Errare
"Sbagliando si impara"
recita una datata sentenza popolare;
eppure siamo circondati da errori,
vivamo nell'incertezza dei giudici
e giudichiamo con vigore gli altri.
Tutti sbagliamo,
"errare humanum est!.."
Gujil
Nel suo complesso, quindi, la frase completa sarebbe "errare humanum est, perseverare autem diabolicum", che significa: "Commettere errori è umano, ma perseverare è diabolico".
Ancor più se troncata prima della seconda parte, l’espressione è usata per attenuare la gravità della colpa per gli errori commessi: commettiamo errori inevitabilmente, perché sbagliare è umano, fa parte della nostra natura.
Attenzione, però: continuare a commetterne è diabolico.
Che l’errore sia tollerato, perché inevitabile e connaturato all’uomo, non significa che si possa continuare a commettere errori gratuitamente, senza porsi scrupoli o assumersene le proprie responsabilità, anzi, ogni sbaglio deve diventare un’occasione per migliorarsi.
(dalla rete)
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