Dolori
Oggi mi sono sentita triste,
ho sofferto tre tipi di paura
accresciuti da un fatto irreversibile:
non sono più giovane.
Ho discusso di politica, di femminismo,
dell'opportunità della riforma penale,
ma alla fine dei discorsi
toglievo dalla tasca il mio pezzetto di specchio
e mi si riempivano gli occhi di lacrime:
non sono più giovane.
Le scienze non mi hanno soccorso,
né ho per definitivo conforto
il rispetto dei giovani.
Ho aperto il Libro Sacro
in cerca di perdono per la mia carne superba
e lì era scritto:
"Fu per fede che anche Sara, nonostante l'età avanzata,
è stata capace di avere una discendenza..."
ho sofferto tre tipi di paura
accresciuti da un fatto irreversibile:
non sono più giovane.
Ho discusso di politica, di femminismo,
dell'opportunità della riforma penale,
ma alla fine dei discorsi
toglievo dalla tasca il mio pezzetto di specchio
e mi si riempivano gli occhi di lacrime:
non sono più giovane.
Le scienze non mi hanno soccorso,
né ho per definitivo conforto
il rispetto dei giovani.
Ho aperto il Libro Sacro
in cerca di perdono per la mia carne superba
e lì era scritto:
"Fu per fede che anche Sara, nonostante l'età avanzata,
è stata capace di avere una discendenza..."
Se qualcuno mi fissasse, ho insistito ancora,
in un quadro, in una poesia...
e fossero oggetto di bellezza i miei muscoli flosci...
Ma non voglio. Esigo il destino comune delle donne sulle tinozze,
di quelle che mai vedranno i loro nomi stampati e tuttavia
sorreggono i pilastri del mondo, perché anche se vedove degne
non rifiutano il matrimonio, anzi trovano il sesso gradevole,
condizione per la normale gioia di legare un nastro sui capelli
e pulire la casa al mattino.
Una tale speranza imploro a Dio.
in un quadro, in una poesia...
e fossero oggetto di bellezza i miei muscoli flosci...
Ma non voglio. Esigo il destino comune delle donne sulle tinozze,
di quelle che mai vedranno i loro nomi stampati e tuttavia
sorreggono i pilastri del mondo, perché anche se vedove degne
non rifiutano il matrimonio, anzi trovano il sesso gradevole,
condizione per la normale gioia di legare un nastro sui capelli
e pulire la casa al mattino.
Una tale speranza imploro a Dio.
Adélia Prado
quello dentro, devastante;
eppure ci conviviamo, lo sappiamo, riconoscerlo è facile, troppo semplice...
dolore
/do·ló·re/
sostantivo maschile
sostantivo maschile
1.- Sensazione
penosa, diffusa o localizzata, susseguente alla stimolazione di
particolari ricettori sensitivi da parte di agenti di varia natura e
intensità: d. di denti, di testa, di pancia; sopportò con coraggio il d.
delle percosse; pop. ( al pl. ), la sofferenza fisica provocata dai reumatismi o dal parto.
"un povero vecchio, pieno di dolori"
2.- Stato o motivo di sofferenza spirituale, spec. se provocata da una realtà ineluttabile che colpisce o condiziona duramente il corso della vita: tu vuoi ch'io rinnovelli Disperato dolor che 'l cor mi preme (Dante); avversità, sventura (per lo più al pl. ): la sua vita è stata un susseguirsi di dolori; anche, rammarico, dispiacere.
In medicina: terapia del dolore,
quella che per mezzo di farmaci, per lo più analgesici o anestetici, o
dell'interruzione selettiva delle vie della sensibilità, tende a
eliminare le sensazioni dolorose, spec. se croniche.
2.- Stato o motivo di sofferenza spirituale, spec. se provocata da una realtà ineluttabile che colpisce o condiziona duramente il corso della vita: tu vuoi ch'io rinnovelli Disperato dolor che 'l cor mi preme (Dante); avversità, sventura (per lo più al pl. ): la sua vita è stata un susseguirsi di dolori; anche, rammarico, dispiacere.
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