Il nostro amore è come Bisanzio
Il nostro amore è come Bisanzio
dev’essere stata
l’ultima sera. Dev’esserci stato
immagino
un alone sui volti
di chi si affollava nelle vie
o sostava in piccoli gruppi
agli angoli delle strade e nelle piazze
e parlava a bassa voce
un alone che doveva ricordare
quello che ha il tuo volto
quando ne scosti i capelli
e mi guardi.
Immagino che non parlassero
molto, e di cose
piuttosto indifferenti,
che cercassero di parlare
e si bloccassero
senza aver detto quanto volevano
e cercassero ancora
e rinunciassero ancora
e si guardassero
e abbassassero gli occhi.
Le antichissime icone per esempio
hanno in sé quell’alone
come il bagliore di una città in fiamme
o l’alone che la morte imminente
trasmette alle foto dei morti precoci
nella memoria dei superstiti.
Quando mi volto verso di te
nel letto, ho la sensazione
di entrare in una chiesa
distrutta dalle fiamme
molto tempo fa
in cui solo il buio negli occhi delle icone
è rimastopieni delle fiamme che li hanno cancellati.
Il nostro amore è come Bisanzio
dev’essere stata
l’ultima sera. Dev’esserci stato
immagino
un alone sui volti
di chi si affollava nelle vie
o sostava in piccoli gruppi
agli angoli delle strade e nelle piazze
e parlava a bassa voce
un alone che doveva ricordare
quello che ha il tuo volto
quando ne scosti i capelli
e mi guardi.
Immagino che non parlassero
molto, e di cose
piuttosto indifferenti,
che cercassero di parlare
e si bloccassero
senza aver detto quanto volevano
e cercassero ancora
e rinunciassero ancora
e si guardassero
e abbassassero gli occhi.
Le antichissime icone per esempio
hanno in sé quell’alone
come il bagliore di una città in fiamme
o l’alone che la morte imminente
trasmette alle foto dei morti precoci
nella memoria dei superstiti.
Quando mi volto verso di te
nel letto, ho la sensazione
di entrare in una chiesa
distrutta dalle fiamme
molto tempo fa
in cui solo il buio negli occhi delle icone
è rimastopieni delle fiamme che li hanno cancellati.
Henrik Nordbrandt
Traduzione di Bruno Berni
Il mito risale al 667 a.C. quando un gruppo di coloni
Greci provenienti da Megara fondarono una città in posizione strategica
tra il Bosforo e i Dardanelli.
La città venne chiamata Byzantion (Βυζαντιον) e narra la leggenda che il sito fu scelto dopo aver consultato l’oracolo di Delfi.
La città divenne presto oggetto di innumerevoli contese durante le Guerre del Peloponneso.
La città venne chiamata Byzantion (Βυζαντιον) e narra la leggenda che il sito fu scelto dopo aver consultato l’oracolo di Delfi.
La città divenne presto oggetto di innumerevoli contese durante le Guerre del Peloponneso.
il nostro amore sarà ancora amore,
nelle luci soffuse mattutine e nebbiose,
sotto le coltri calde dell'inverno;
un amore diverso è maturato....
Annessa all’Impero Romano nel primo secolo dopo Cristo, Bisanzio
attrasse l’attenzione dell’Imperatore Costantino, che decise di
stabilirvi la capitale dell’Impero. Fu così che Bisanzio divenne Costantinopoli nel 330 d.C.,
ovvero la città più importante d’Europa durante il Medioevo,
ricchissima di nuovi edifici – il porto sul Corno D’oro, la Basilica di
Santa Sofia -circondata da mura che la resero l’inespugnabile Capitale
dell’Impero Romano d’Oriente.
La città rimase, infatti, inespugnata
nonostante i numerosi assedi: famosissimo l’assedio di Costantinopoli del 1204, ad opera degli eserciti della Quarta Crociata. Per la Capitale, era l’inizio della fine.Il mito sopravvisse fino al1453, quando la città passò in
mano ai Turchi Ottomani, e divenne capitale dello stesso Impero
Ottomano. Sotto i Sultani Ottomani la città conobbe un rinnovato splendore e
nuove importanti opere architettoniche, come la costruzione delle
Moschee, nonché la conversione delle Chiese in Moschee (così fu per
Santa Sofia). L’Impero Ottomano fu sconfitto durante la Prima guerra
Mondiale, e nel 1923 fu fondata – ad Opera di Mustafa Kemal Ataturk – la Repubblica di Turchia.
La capitale venne spostata da Istanbul ad Ankara (dalla rete).
La capitale venne spostata da Istanbul ad Ankara (dalla rete).
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