Rasente i muri andando
per strade ed ore vuote
a tarda notte, quando
per strade ed ore vuote
a tarda notte, quando
si spegne ogni finestra,
ogni porta si chiude,
e tu indugiando tra gli ultimi
ogni porta si chiude,
e tu indugiando tra gli ultimi
tram guardi frettolosi
su cigolanti ruote
ritornare al deposito -
su cigolanti ruote
ritornare al deposito -
anche uno che ti insulti
ringrazieresti, in questa
quiete di palude.
ringrazieresti, in questa
quiete di palude.
Siro Angeli
da L’ultima libertà
avverbio
[der. di raso (part. pass. di radere), nel senso di «lisciato, strusciato»]
-TRECCANI-
Indica movimento o direzione continua in un senso determinato fiancheggiando strettamente, sfiorando e quasi radendo, un luogo, una costruzione, un oggetto, una persona; si usa per lo più in funzione prepositiva seguito generalmente dalla prep. a:
i gabbiani volavano r. all’acqua; un uomo sotto ai portici...
camminava rapido, r. al muro, il cappello calato sugli occhi (Carlo Lucarelli); l’automobile è passata proprio r. alla spalletta del ponte; il proiettile gli passò r. al viso; A canto agli scudi, r. agli elmetti, Udiron le frecce fischiando volar (Manzoni);
meno com. senza a: r. la sponda del fiume; r. terra, raso terra; ella passò r. le due colonne di granito (D’Annunzio).
i gabbiani volavano r. all’acqua; un uomo sotto ai portici...
camminava rapido, r. al muro, il cappello calato sugli occhi (Carlo Lucarelli); l’automobile è passata proprio r. alla spalletta del ponte; il proiettile gli passò r. al viso; A canto agli scudi, r. agli elmetti, Udiron le frecce fischiando volar (Manzoni);
meno com. senza a: r. la sponda del fiume; r. terra, raso terra; ella passò r. le due colonne di granito (D’Annunzio).
come me, quando temo,
nei momenti duri a cercare
sostegni imprescindibili e appoggio,
come quando ricordo, quando rivedo...
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