Miseria della poesia
Mi chiedo che posso farmene di te
adesso che sono passati tanti anni,
sono caduti gli imperi,
la piena ha travolto i giardini,
si sono cancellate le foto
e nei luoghi sacri dell’amore
sorgono negozi e uffici
(con nomi in inglese naturalmente).
Mi chiedo che posso farmene di te
e faccio una pseudopoesia
che tu mai leggerai
– o se la leggi,
invece di una fitta di nostalgia,
provocherà il tuo sorrisetto critico.
José Emilio Pacheco
Traduzione di Emilio Coco
[mi-sè-ria]
sostantivo femminile
- Sabatini Coletti -
1.- Condizione di povertà estrema, di indigenza profonda; estens. l'infelicità o avvilimento dovuti alla mancanza del minimo necessario per vivere: vivere in miseria; ridurre un paese alla miseria || piangere miseria, lamentarsi a torto o eccessivamente delle proprie condizioni ecc. | la miseria!, per la miseria!, porca miseria!, miseria ladra!, imprecazioni di rabbia, di impazienza e sim., oppure esclamazioni di meraviglia
2.- Ciò che denota povertà, concreta manifestazione della penuria di ogni cosa: c'è tanta miseria in giro
3.- fig. Cosa insignificante, di poco valore SIN sciocchezza: discutere per delle miserie; in partic., somma irrilevante di denaro: guadagnare una miseria
4.- fig. Meschinità, bassezza: miseria morale
dim. miseriuccia
accr. miseriaccia
rimare nei versi la vita, le cose,
anfratti dolorosi, stipiti acuti;
le vie della sete, gialle visioni
incompleto come sempre procedo...
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