Nessun maggior dolore
che ricordare il tempo
felice - scarse rose
alla luce di un lampo.
Uno specchio incoraggia
le rose a lume spento
- or le bagna la pioggia
in sogno e move il vento.
che ricordare il tempo
felice - scarse rose
alla luce di un lampo.
Uno specchio incoraggia
le rose a lume spento
- or le bagna la pioggia
in sogno e move il vento.
(Roma 1914-1988),
famoso pittore della Scuola romana, maestro dell’astrattismo informale, scenografo, fra il 1955 e il 1965 soggiorna a Parigi e in America. Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma, dove insegna per vent’anni, dopo una lunga pausa riprende l’attività artistica dal 1982 fino alla morte. Come poeta, autore di filastrocche per bambini-lettori (o lettori-bambini), sulla linea del nonsense o del limerick di Lewis Carroll e di Edward Lear, pubblica versi apparentemente svagati ma in cui nulla è lasciato al caso, con frequenti allusioni alla tradizione poetica italiana: I segni della corda (1952), La stanza la stizza l’astuzia (1976), Paesaggi senza peso (1981), Scarse serpi (1983), Violini del diluvio (1991), Rapide e lente amnesie (1994), Le costellazioni (1997), Cielo coperto (postumo, 2002) (Luigi Cavalli - TRECCANI).
il tempo felice, quello di un tempo,
ora rigiro le dita e le carte,
vivo si, ma vivo male;
le vie sono contratte e strette...
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