Io tel diceva: Non fara suo corso
Due volte il sol che te ne pentirai;
Altro dall’amor mio non coglierai
Che spine acute e sterile rimorso.
Di racquistar la pace indi piu mai
Non isperar, non isperar soccorso;
Tutto della sciagura a sorso a sorso
Votar l’amaro calice dovrai.
Io tel dicea; ma tu, schernendo i tristi
Presagi, tutta al lusinghiero errore
T’abbandonavi, onde mal frutto acquisti.
Te felice, e felice il nostro amore,
Se il di che prima il tuo pensier m’apristi
Dato t’avessi d’un pugnal nel core.
Arturo Graf
parlare nella nostra società non sempre significa dirsi delle cose, spesso è un parlare per ascoltarsi, per sentire il suono della propria voce e bearsene.
Nel mondo della comunicazione è diventato difficile ascoltare, comprendere, ci si limita a filtrare quello che interessa, che serve.
Tutto il resto rimane sterile corollario di parole.
Chi realmente ascolta usa anche l'anima, il sentimento, non si limita alle orecchie e alla mente. (Gujil)
l'avevo detto, intuito, capito,
le cose del mondo, gli aruspici,
eppure mi rifugio ancora
in un sentore di bosco, se posso...
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