Anima mia, come un ruscel di pura
Vena, che tragga, mormorando al vento,
Il lucente e sottil serpeggiamento
Tra le selci e la sabbia alla pianura,
Tu va pel mondo; assai aspro il cimento,
Assai la via ti parrà forte e dura;
Tu non temer, ma per la valle oscura
Traggi cantando il filo tuo d’argento.
Corri tra ’l limo e tergi la proclive
Zolla, ma l’immortal lampo del sole
Specchia nell’onde intemerate e chiaro.
Nutri dell’umor tuo sulle tue rive
Purpuree rose e pallide vïole
E senz’angoscia affretta il corso al mare.
Vena, che tragga, mormorando al vento,
Il lucente e sottil serpeggiamento
Tra le selci e la sabbia alla pianura,
Tu va pel mondo; assai aspro il cimento,
Assai la via ti parrà forte e dura;
Tu non temer, ma per la valle oscura
Traggi cantando il filo tuo d’argento.
Corri tra ’l limo e tergi la proclive
Zolla, ma l’immortal lampo del sole
Specchia nell’onde intemerate e chiaro.
Nutri dell’umor tuo sulle tue rive
Purpuree rose e pallide vïole
E senz’angoscia affretta il corso al mare.
Arturo Graf
eṡortazióne
sostantivo femminile
[dal lat. exhortatio -onis].
- TRECCANI -
L’atto di esortare, e più spesso le parole con cui si esorta:
fare, rivolgere un’esortazione; non ha ascoltato le mie esortazioni (allo studio, a cambiare vita, ecc.).
fare, rivolgere un’esortazione; non ha ascoltato le mie esortazioni (allo studio, a cambiare vita, ecc.).
◆ Dim. eṡortazioncèlla.
affoghiamo nel quotidiano,
piccoli problemi come monti;
le cose di sempre e le ansie,
qualche raggio di luce...
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