Scultura in bronzo raffigurante "satiro ebbro", Italia o Francia XIX secolo |
ebbro di nulla
in un forsennato rincorrere
le luci, le voci;
eccomi assorto,
insignificanti istanti
dove sale la mente
autocelebrazione di niente;
rivedo, rivivo, ritengo...
Gujil
èbbro
(meno com. èbro) agg. [lat. ēbrius].
- Treccani -
Che ha la mente offuscata dal molto vino bevuto: questo reo uomo, il quale mi torna ebbro la sera a casa (Boccaccio). Spesso fig., esaltato, fuori di sé per violenta passione e sim.: e. d’amore, di desiderio, di furore. Riferito a cosa: atti e., parole e., che manifestano ebbrezza, proprî di un ebbro: io tacetti Perché le sue parole parver ebbre (Dante).
'ɛb:ro
(non com. ebro) agg. [lat. ĕbrius].
- 1. (lett.) [assol., che ha la mente offuscata dal molto vino bevuto] ≈ (pop.) ciucco, (fam.) sbronzo, ubriaco. ↓ alticcio, brillo. ↔ sobrio.
- 2. (fig.) [che è fuori di sé per un violento sentimento, anche con la prep. di: e. d'amore, di gioia] ≈ eccitato (da, di), inebriato (da, di), rapito (da, di), stordito (da, di), [con uso assol.] esaltato, [con uso assol.] euforico.
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