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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 10 giugno 2011

Taraxacum officinale

Il taràssaco comune (Taraxacum officinale, Weber ex F.H.Wig. 1780) è una pianta a fiore (angiosperma) appartenente alla famiglia delle Asteracee.
L'
epiteto
specifico ne indica le virtù medicamentose, note fin dall'antichità e sfruttate con l'utilizzo delle sue radici e foglie.
È comunemente conosciuto anche come dente di leone e soffione, o anche con lo storpiamento del nome in taràssacco.
Uno dei nomi comuni del tarassaco è anche piscialetto (nel nord Italia pìsacàn o pìsacà) poiché ai bambini viene di solito raccontato che chi lo coglie la notte bagnerà il letto, da cui il nome.
L’attimo fuggente
Ancora qui. Lo riconosco. In orbite
di coazione. Gli altri nell'incorposa
increante libertà. Dal monte
che con troppo alte selve m'affronta
tento vedere e vedermi,
mentre allegria irrita di lumi
san Silvestro, sparge laggiù la notte
di ghiotti muschi, di ghiotte correntie.
E. E, puro vento, sola neve, ch'io toccherò tra poco.
Ditemi che ci siete, tendetevi a sorreggermi.
In voi fui, sono, mi avete atteso,
non mai dubbio v'ha offesi.
Sarai, anima e neve,
tu: colei che non sa
oltre l'immacolato tacere.
Ravvia la mia dispersa fronte. Sollevami. E.
E' questo il sospiro che discrimina
che culmina, "l'attimo fuggente".
E' questo il crisma nel cui odore io dico:
sì, mi hai raccolto
su da me stesso e con te entro
nella fonte dell'anno
Andrea Zanzotto


È una pianta erbacea e perenne, di altezza compresa tra i 3–9 cm. Presenta una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa, a livello del suolo, una rosetta basale di foglie munite di gambi corti e sotterranei.
Le foglie sono semplici, oblunghe, lanceolate e lobate, con margine dentato (da qui il nome di dente di leone) e prive di stipole.Il fusto, che si evolve in seguito dalle foglie, è uno scapo cavo, glabro e lattiginoso, portante all'apice un'infiorescenza giallo-dorata, detta capolino.
Il
capolino è formato da due file di brattee membranose, piegate all'indietro e con funzione di calice, racchiudenti il ricettacolo, sul quale sono inseriti centinaia di fiorellini, detti flosculi.
Ogni
fiore è ermafrodita e di forma ligulata, cioè la corolla presenta una porzione inferiore tubolosa dalla quale si estende un prolungamento nastriforme (ligula) composto dai petali. L'androceo è formato da 5 stami con antere saldate a tubo; il gineceo da un ovario infero, bi-carpellare ed uniloculare, ciascuno contenente un solo ovulo e collegato, tramite uno stilo emergente dal tubo, ad uno stimma bifido.
La fioritura avviene in primavera ma si può prolungare fino all' autunno. L'
impollinazione è di norma entomogama, ossia tramite insetti pronubi, ma può avvenire anche grazie al vento (anemogama).
Da ogni fiore si sviluppa un
achenio, frutto secco indeiscente, privo di endosperma e provvisto del caratteristico pappo: un ciuffo di peli bianchi, originatosi dal calice modificato, che, agendo come un paracadute, agevola col vento la dispersione del seme, quando questo si stacca dal capolino.

Diffusione e habitat

Il tarassaco cresce spontaneamente nelle zone di pianura fino ad una altitudine di 2000 m e in alcuni casi con carattere infestante. È una pianta tipica del clima temperato e, anche se per crescere non ha bisogno di terreni e di esposizioni particolari, predilige maggiormente un suolo, sciolto e gli spazi aperti, soleggiati o a mezzombra. In Italia cresce dovunque e lo si può trovare facilmente nei prati, negli incolti, lungo i sentieri e ai bordi delle strade.

Sostanze bioattive nel Taraxacum officinale

La pianta fresca di Taraxacum officinale contiene oltre alla cellulosa una serie di sostanze bioattive. Forse per questo è un gradito mangime dei Mammiferi industriali.Il tarassaco viene usato sia dalla cucina sia dalla farmacia popolare e la terapia a base di tarassaco viene chiamata "tarassacoterapia".
È una pianta di rilevante interesse apistico, che fornisce alle api sia polline sia nettare.

 Bibliografia
  • Della Loggia, R (cur) Piante officinali per infusi e tisane. Manuale per farmacisti e medici, OEMF 1993; ISBN 88-7076-132-0
  • Fintelman V. Weiss R. Lehrbuch der Phytotherapie, Hippokrates 2002 ISBN 3-8304-5243-8
  • Hiller K. Melzig M.F. Lexikon der Arzneipflanzen und Drogen, Spektrum akademischer Verlag 2003 ISBN 3-82174-1499-7
  • Jose L. Panero and Vicki A. Funk. Toward a phylogenetic subfamilial classification for the Compositae (Asteracea). Proceeding of the biological society of Washington. 115(a):760 – 773. 2002.
  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
da Wikipedia

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