Dedicata a F.W.
Le vite degli atleti ci ricordano
I calci e i pugni che possiamo dare,
E le impronte di zoccoli sul muso
Che, partendo, si possono lasciare.
Oak Park, 1916
«Trapeze» (24 novembre 1916)
Ernest Hemingway
Scritte in viaggio o sulla tovaglia di un bar, le poesie riunite in
questo volume – composte dal 1912 al 1956 – sono appunti, impressioni,
noterelle, minute di lettere non spedite.
Questo libro è uno scrapbook,
un taccuino, il raccoglitore di tutti i pezzi di carta sui quali
l’artista scarabocchiava per qualche istante, fissando nelle parole gli
umori e i sentimenti più fugaci.
(dalla rete)
Nel correre del tempo rimane
un senso di cose che valgono;
ho amato Hemingway da subito,
ora lo leggo con finto disincanto...
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