Città senza storia e senza leggende,
Città senza ponteggi e senza monumenti,
Priva di archeologia, di reliquiari e di porte, aperta
a tutti i viandanti,
A tutti i messaggeri di sogni, a tutti i portatori di pesi,
A tutti coloro in cerca di pane e di potere e di
comprensione vietata;
Città degli Uomini Comuni
Quelli che lavorano e mangiano e si riproducono
senz’altra ambizione,
O Forza Incorruttibile, o Realtà priva di lungimiranza,
Cosa c’è fra te e me?
(…) Io canterò i tuoi sanguinolenti bassifondi
Le tue macchine, artigli di ferro della tua ingordigia,
E le tue carceri, viscide spire della tua mente,
La luce dei tuoi occhi che abbacina il sole
E converte le tue mezzenotti in mezzogiorni,
Le strade dove compri e rivendi
Ogni giorno l’intero mondo e l’umanità,
Le tue fondamenta che affondano fin nell’inferno
E le tue torri che lacerano i tifoni
E la tua voce ubriaca di cruente libagioni,
E i tuoi porti che ingoiano le nazioni,
E la gloria dei tuoi morti senza nome,
E l’amaro del tuo pane,
E la spada che ti consacra la mano,
E l’alba che ghirlanderà la tua testa.
Città senza ponteggi e senza monumenti,
Priva di archeologia, di reliquiari e di porte, aperta
a tutti i viandanti,
A tutti i messaggeri di sogni, a tutti i portatori di pesi,
A tutti coloro in cerca di pane e di potere e di
comprensione vietata;
Città degli Uomini Comuni
Quelli che lavorano e mangiano e si riproducono
senz’altra ambizione,
O Forza Incorruttibile, o Realtà priva di lungimiranza,
Cosa c’è fra te e me?
(…) Io canterò i tuoi sanguinolenti bassifondi
Le tue macchine, artigli di ferro della tua ingordigia,
E le tue carceri, viscide spire della tua mente,
La luce dei tuoi occhi che abbacina il sole
E converte le tue mezzenotti in mezzogiorni,
Le strade dove compri e rivendi
Ogni giorno l’intero mondo e l’umanità,
Le tue fondamenta che affondano fin nell’inferno
E le tue torri che lacerano i tifoni
E la tua voce ubriaca di cruente libagioni,
E i tuoi porti che ingoiano le nazioni,
E la gloria dei tuoi morti senza nome,
E l’amaro del tuo pane,
E la spada che ti consacra la mano,
E l’alba che ghirlanderà la tua testa.
Arturo Giovannitti
Central Park, nel verde obbligato
dai grigi contorni di intrecci
di strade, di vite, di fretta...
Central Park è il parco urbano più grande di New York e uno dei più importanti del mondo.
Nei 340 ettari che occupa troverete giardini, laghi artificiali, cascate e zone simili a quelle di un vero e proprio bosco.
Si trova nella Uptown al centro tra i due quartieri residenziali, l'Upper West Side e l'Upper East Side, i quali prendono il nome dalla loro posizione rispetto al parco.
Nei 340 ettari che occupa troverete giardini, laghi artificiali, cascate e zone simili a quelle di un vero e proprio bosco.
Si trova nella Uptown al centro tra i due quartieri residenziali, l'Upper West Side e l'Upper East Side, i quali prendono il nome dalla loro posizione rispetto al parco.
Anche le strade che lo circondano
prendono il suo nome. È lungo più di 4 km e largo 800 m.
All'interno del parco vi è, inoltre, lo Zoo del Central Park.
Un'altra attrazione di Central Park sono i suoi enormi massi. Gli scalatori, e specialmente i Boulderisti, salgono infatti su queste rocce di Manhattan, uno speciale tipo di ardesia,
che spuntano fuori dal terreno in certi punti del parco, anche in
maniera abbastanza considerevole. Ci sono circa 5 - 10 punti dove gli
scalatori si ritrovano. I due punti più rinomati sono Rat Rock e Cat Rock, entrambi posti sul lato sud del parco.
Oltre a essere il principale polmone di Manhattan, questo parco è uno
dei luoghi preferiti dai newyorkesi per passeggiare, prendere il sole e
fare sport. Come dato curioso, è sorprendente vedere tanta gente che corre trascinando la carrozzina del bebè.
È uno dei parchi cittadini più conosciuti del mondo, grazie anche alle sue comparse in numerosi film e telefilm.
(dalla rete).
(dalla rete).
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