Da una ricerca, condotta dall’istituto Max Planck in Germania, è emerso che in un singolo granello di sabbia sono contenuti batteri che oscillano dalle 10.000 alle 100.000 unità.
David Probandt, coordinatore della ricerca, ha analizzato dei campioni di sabbia provenienti dal Mare del Nord:
“I batteri – dichiara – riescono a proteggersi dall’azione continua delle onde insidiandosi all’interno degli anfratti e depressioni del granello”.
Probandt ha inoltre aggiunto: “Abbiamo scoperto che ogni granello di sabbia può ospitare migliaia di specie differenti di batteri.
Più della metà è comune a tutti i granelli che abbiamo analizzato, e in ognuno di essi è riuscita a sviluppare le stesse infrastrutture fondamentali“
(dalla rete).
David Probandt, coordinatore della ricerca, ha analizzato dei campioni di sabbia provenienti dal Mare del Nord:
“I batteri – dichiara – riescono a proteggersi dall’azione continua delle onde insidiandosi all’interno degli anfratti e depressioni del granello”.
Probandt ha inoltre aggiunto: “Abbiamo scoperto che ogni granello di sabbia può ospitare migliaia di specie differenti di batteri.
Più della metà è comune a tutti i granelli che abbiamo analizzato, e in ognuno di essi è riuscita a sviluppare le stesse infrastrutture fondamentali“
(dalla rete).
Lo chiamiamo granello di sabbia.
Ma lui non chiama se stesso né granello né sabbia.
Fa a meno di un nome
generale, individuale,
permanente, temporaneo,
scorretto o corretto.
Del nostro sguardo e tocco non gli importa.
Non si sente guardato e toccato.
Ech e sia caduto sul davanzale
È solo un’avventura nostra, non sua.
Per lui è come cadere su una cosa qualunque,
senza la certezza di essere già caduto
o di cadere ancora.
Dalla finestra c’è una bella vista sul lago,
ma quella vista, lei, non si vede.
Senza colore e senza forma,
senza voce, senza odore e senza dolore
è il suo stare in questo mondo.
Wislawa Szymborska
siamo stanchi, provati, soli;
dietro il vetro affrontiamo inverni
che vanno, come la nostra vita...
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