Senza voce l’insegnante si alza davanti a una classe
di pallidi bambini dalle labbra serrate.
La lavagna alle sue spalle tanto nera quanto il cielo
che dista anni luce dalla terra.
È il silenzio che l’insegnante ama,
il gusto dell’infinito che trattiene.
Le stelle come le impronte di denti sulle matite
dei bambini.
Ascoltatelo, dice felice.
Charles Simic
Ricordi di scuola, di amici datati,
una cena alla salute degli anni;
il buio che si intravede di sbieco,
il grigio che imperla le fronti...
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