Il giorno resta vuoto come appeso
al fragile sentiero del pensiero.
Il mondo s’è fermato su una foglia
vaga di sogni stinta è la corolla.
Altro non chiedi del viaggio amaro
che rimembrare la melodia di ieri.
Non i sorrisi mancano ma gli anni
a spalancare impensabili segreti.
Nel dubbio che ogni cosa senza forma
sia guscio morto di bellezza.
Grazia Di Lisio
nelle fugaci distese di nebbia,
nei prati argentati da brume;
sono scompiglio e dovere...
Il buio, il vuoto, il nulla
sono metafore di una dimensione ancestrale in cui la vita si ripartorisce. Se si accoglie il vuoto che gli abbandoni ci portano, gli addii sono
fonti di progresso, di rinascita, di nuove occasioni di vita. Se
resistiamo, se rimpiangiamo, ci tormenteremo per anni.
Si, bisogna
toccare il fondo per ritornare a vivere.
(dalla rete)
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