Avvento
Troppo abbiamo provato e potuto, amore –
per larga cruna non passa stupore.
Ma qui nella stanza buia dell’Avvento
dove il pane nero e il tè amaro
della penitenza evocheranno il lusso
dell’infanzia, renderemo al Giudizio
il sapere di cui fummo ladri, non maestri.
E la novità che in ogni vecchia cosa
vedevamo bambini: la meraviglia
folgorante in una nera collina dell’Ulster
o lo stupore profetico nel discorso tedioso
di un vecchio stolto si risveglieranno per noi e porteranno
te e me al cancello del cortile a guardare i ginestroni
e i pantani, le strade, le vecchie stalle dove incomincia il Tempo.
Oh dopo Natale non ci sarà bisogno che cerchiamo
la differenza che fa bruciare una vecchia parola -
la sentiremo nelle sospirate ragioni di un movimento
o nelle vie dove sbandano i ragazzi del paese.
per larga cruna non passa stupore.
Ma qui nella stanza buia dell’Avvento
dove il pane nero e il tè amaro
della penitenza evocheranno il lusso
dell’infanzia, renderemo al Giudizio
il sapere di cui fummo ladri, non maestri.
E la novità che in ogni vecchia cosa
vedevamo bambini: la meraviglia
folgorante in una nera collina dell’Ulster
o lo stupore profetico nel discorso tedioso
di un vecchio stolto si risveglieranno per noi e porteranno
te e me al cancello del cortile a guardare i ginestroni
e i pantani, le strade, le vecchie stalle dove incomincia il Tempo.
Oh dopo Natale non ci sarà bisogno che cerchiamo
la differenza che fa bruciare una vecchia parola -
la sentiremo nelle sospirate ragioni di un movimento
o nelle vie dove sbandano i ragazzi del paese.
E la sentiremo anche nella dignità degli uomini
che scaricano lo sterco sotto gli alberi del giardino,
ovunque la vita sia normalmente abbondante.
Non saremo ricchi, amore mio, e volendo
Dio non chiederemo il pagamento della ragione,
il perché dell’estraneità struggente delle siepi piegate
né analizzeremo il respiro di Dio in un’affermazione normale.
Abbiamo gettato nella spazzatura le monete di fango
che ripagavano il piacere la conoscenza e il sentimento –
E Cristo viene con un fiore di gennaio.
Patrick Kavanagh
da "Il mito dell'Irlanda"
traduzione dii Nicola Gardini
che scaricano lo sterco sotto gli alberi del giardino,
ovunque la vita sia normalmente abbondante.
Non saremo ricchi, amore mio, e volendo
Dio non chiederemo il pagamento della ragione,
il perché dell’estraneità struggente delle siepi piegate
né analizzeremo il respiro di Dio in un’affermazione normale.
Abbiamo gettato nella spazzatura le monete di fango
che ripagavano il piacere la conoscenza e il sentimento –
E Cristo viene con un fiore di gennaio.
Patrick Kavanagh
da "Il mito dell'Irlanda"
traduzione dii Nicola Gardini
avvento
/av·vèn·to/
sostantivo maschile
dal latino adventus ‘arrivo’
- dalla rete -
1.- Arrivo, venuta (con un accento enfatico, come di predestinazione). "io annunzio l'avvento di un'arte novella". L'ultimo avvento, quello del Cristo trionfante alla fine dei tempi. Ascesa al trono, oggi quasi soltanto del papa. "l'a. al soglio di s. Pietro"
2.- Nella liturgia cristiana si riferisce al periodo di quattro settimane destinato al raccoglimento e alla meditazione prima della futura venuta del Signore (Natale di Gesù).
/av·vèn·to/
sostantivo maschile
dal latino adventus ‘arrivo’
- dalla rete -
1.- Arrivo, venuta (con un accento enfatico, come di predestinazione). "io annunzio l'avvento di un'arte novella". L'ultimo avvento, quello del Cristo trionfante alla fine dei tempi. Ascesa al trono, oggi quasi soltanto del papa. "l'a. al soglio di s. Pietro"
2.- Nella liturgia cristiana si riferisce al periodo di quattro settimane destinato al raccoglimento e alla meditazione prima della futura venuta del Signore (Natale di Gesù).
avvento, si aspetta, si attende trepidi,
qualcosa sta per accadere, tra noi;
il mito di un'attesa si carica di tensione,
eppure, dentro di noi, il silenzio....
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