Dopo il
terremoto del 7 settembre le famose cascate erano rimaste senza acqua: i
campesinos del villaggio di Arroyo Agua Azul in Chiapas hanno lavorato
per ripristinare il corso del fiume deviato e le cascate, nota meta
turistica, sono tornate come prima.
di Luca Zanini
Il mio cuore si gonfia per te, Terra,
come la zolla a primavera.
Io torno.
I miei occhi con nuovi. Tutto quello
che vedo è come non veduto mai;
e le cose più vili e consuete,
dove si scordi tutto di se stesso.
La mia miseria lascio dietro a me
come la biscia la sua vecchia pelle.
Io non sono più io, io sono un altro.
Io sono liberato di me stesso.
Terra, tu sei per me piena di grazia.
Finché vicino a te mi sentirò
così bambino, fin che la mia pena
in te si scioglierà come la nuvola
nel sole,
io non maledirò d'esser nato.
con le due mani aperte sopra l'erba,
guardandomi amorosamente intorno.
E mentre così guardo, mi si bagna
di calde dolci lacrime la faccia.
Camillo Sbarbaro
la terra, la mostra casa, muore
uccisa da noi, i suoi parassiti;
uomini che non sanno, non vedono
la rovina avanza e noi ancora si canta...
Si
sono messi tutti in fila, con le gambe sprofondate nel fango, per
costruire un nuovo argine spostando grosse pietre e terra.
Per salvare la «loro» cascata.
Bbc racconta l’impresa di un gruppo di campesinos del villaggio di Arroyo Agua Azul, municipio di Tumbalá, nel Sud dello stato messicano del Chiapas, che dopo l’ultimo terremoto di magnitudo 8,2 che ha colpito la zona il 7 settembre (facendo un centinaio di vittime e distruggendo interi isolati) hanno trovato il tempo — tra la ricostruzione di una casa e la posa di un cavo dell’alta tensione — di lavorare con pale e picconi per riportare nel suo alveo il fiume locale.
Per salvare la «loro» cascata.
Bbc racconta l’impresa di un gruppo di campesinos del villaggio di Arroyo Agua Azul, municipio di Tumbalá, nel Sud dello stato messicano del Chiapas, che dopo l’ultimo terremoto di magnitudo 8,2 che ha colpito la zona il 7 settembre (facendo un centinaio di vittime e distruggendo interi isolati) hanno trovato il tempo — tra la ricostruzione di una casa e la posa di un cavo dell’alta tensione — di lavorare con pale e picconi per riportare nel suo alveo il fiume locale.
Perché? Perché il sisma ne aveva fatto deviare il percorso,
lasciando a secco le meravigliose cascate di Agua Azul (nella foto Bbc)
che sono la perla di un parco naturale: e con le cascate a secco stava
crollando il turismo. «La maggior parte degli abitanti della zona
dipende dalle cascate. E quando le hanno viste progressivamente
scomparire, si sono detti che non potevano stare con le mani in mano». Ora l’acqua scorre di nuovo ma è marrone. Secondo le autorità locali, le
Agua Azul dovrebbero tornare a scorrere limpide entro un mese: le loro
acque turchesi sono il risultato del passaggio attraverso minerali
provenienti da rocce calcaree.
una bella storia di umanità anche se penso
che siano pesati più gli interessi economico/turistici
che l'amore per la terra...
Gujil
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