Un' impalpabile pioggia sui vetri,
è mattino d'Aprile, domenica.
Le prime avvisaglie dell'alba,
il canto di cince già sveglie;
poi torno al caffè, nero, amaro,
mi sento di nuovo lontano,
mi sembra di stare lontano.
Le vie sono ancora deserte,
domenica, ci si alza più tardi.
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate
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