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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 10 settembre 2015

Notturno/a

Un notturno (dal francese nocturne) è una composizione musicale ispirata alla notte.
La dicitura «notturno» fu per la prima volta impiegata nel XVIII secolo, quando stava ad indicare un'opera in vari movimenti.
Accanto all'equivalente in alcune lingue, talvolta troviamo anche il corrispettivo termine in italiano. Un esempio può essere rappresentato dalla celebre Eine kleine Nachtmusik di Mozart, la cui traduzione è «Piccola serenata notturna».
Nel Settecento (periodo di composizione della Serenata) il termine non era necessariamente evocativo della notte, ma poteva essere pensato per l'esecuzione notturna, similmente a una serenata.
Nella sua forma più familiare di brano composto da un unico movimento scritto solitamente per pianoforte solista, il notturno divenne popolare soprattutto nel XIX secolo.
L'esponente più famoso di questa forma musicale fu Fryderyk Chopin, che ne scrisse 21. Le sue opere, in parte ispirate al melodramma italiano del tempo, sono il regno del bel suono e dell'espressione; divise in più sezioni tematiche contrastanti, alternano a sentimenti dolci e sognanti momenti cupi o di profondo sconforto.
Notturni per pianoforte sono stati scritti anche in epoca successiva da compositori quali Gabriel Fauré ed Erik Satie (da Wikipedia).
 

Poesia notturna
 
Coprirti
non di baci
ma semplicemente
con la coperta
(che
ti è scivolata giù
dalla spalla)
perché tu
non prenda freddo nel sonno
 
Più tardi
quando
sarai desta
chiudere la finestra
e abbracciarti
e coprirti
di baci
e
scoprirti
 
Erich Fried
traduzione di Gio Batta Bucciol
La libertà come l'amore
  
  
amore, amore, amore,
amor perduto,
dissipato dal tempo,
scordato e relegato
in qualche notturno...

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