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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 29 aprile 2015

Fantasia

 
sostantivo femminile
 [dal latino phantasĭa,
greco ϕαντασία, derivato di ϕαίνω «mostrare»].
– TRECCANI -

1.
a. Facoltà della mente umana di creare immagini, di rappresentarsi cose e fatti corrispondenti o no a una realtà: trascorrere, riandare con la f.; rivivere nella f.; lasciare libero corso alla f.; i voli della f.; f. ricca, vivace, accesa, sbrigliata, fervida, pronta, ecc.; la f. tanto è più robusta quanto è più debole il raziocinio (Vico); f. povera, scarsa; molta, poca f.; non hai un po’ di f.; un artista, uno scrittore (anche un racconto e sim.) ricco (o povero) di fantasia
b. L’attività del fantasticare: com’io fui levato d’una vana f. (Dante); perdersi in fantasie; era assorto nelle sue f., in liete f.; inseguire una propria f.; lavorare di fantasia, immaginare o supporre, o anche sospettare, situazioni prive di realtà, lasciando libero corso alla fantasia; frutto di f., cosa inventata con l’immaginazione, che non ha fondamento nella realtà: i suoi sospetti sono tutti frutto di f. o della sua fantasia. Talvolta è implicitamente contrapposta alla realtà o verità: un racconto di f., che non ha fondamento reale; così, nella pratica delle arti figurative, fare (disegnare, dipingere, modellare) di f., eseguire figure senza ricorrere a modelli o al vero. In psicanalisi, attività immaginativa, conscia o inconscia, su cui l’analista compie le sue interpretazioni: f. libidiche, aggressive, sadiche, masochistiche, ecc. (cfr. fantasma, n. 3).
c. Nel linguaggio della moda, riferito a prodotti e articoli nuovi, bizzarri, con tinte o disegni vivaci: oggetti di f.; lavori, ricami, stoffe, colori di f.; anche senza la prep. di, in funzione attributiva: colori, disegni, tessuti fantasia. 

2.
a. Con riferimento concreto alle cose volta per volta immaginate o create con la fantasia: una f. drammatica; ha scritto una sua bizzarra fantasia. In musica, componimento di solito strumentale, dapprima (sec. 17°) in stile fugato poi in forme libere, su temi originali o tratti da musiche preesistenti, d’indole per lo più estrosa. Nelle arti figurative, talvolta sinon. di capriccio.
b. Falsa invenzione, bugia: non c’è niente di vero in ciò che dice, sono fantasie sue!
c. Fenomeno naturale straordinario: fantasie della natura.

3.
Bizzarria, capriccio, voglia: non dobbiamo dar retta alle sue f.; gli è venuta la f. di comprarsi l’automobile; Emmi venuta certa fantasia ... Di scrivere un’istoria in poesia (N. Forteguerri); mi sono levato la f. di prenderlo a schiaffi; avere f. d’una cosa, averne desiderio. Anche volontà decisa, o voglia (significato che ha attestazioni negli scrittori, oggi limitato all’uso pop. romanesco): questo ragazzo non ha proprio f. per lo studio.

4.
Presso alcune popolazioni primitive dell’Africa settentr. e dell’Etiopia, celebrazione di qualche fausto avvenimento della vita familiare o tribale, mediante danze e canti o parate a cavallo, durante le quali i cavalieri spingono il destriero a un furioso galoppo, urlando e sparando in aria con i loro fucili.  
 
Spregiativo fantaṡiùccia;
peggiorativo fantaṡiàccia
(tutti e due poco comuni).
 

filosofia
Facoltà della mente umana di creare immagini, corrispondenti o no a una realtà. Due sono le concezioni della f. che è possibile rinvenire nella storia della filosofia. Secondo la più antica, risalente alla Scolastica, la f. è una facoltà del senso interno essenzialmente riproduttiva, capace cioè di rappresentare le immagini degli oggetti percepiti, sia in loro presenza, sia in loro assenza. A partire dal 18° sec., e soprattutto per opera di I. Kant, a questa concezione se ne è aggiunta un’altra, che considera la f. una facoltà produttiva o creativa. Alla concezione di Kant, che considera la f. un’attività produttiva involontaria, vicina all’attività onirica e distinta dall’invenzione artistica, doveva comunque seguire la rivalutazione del romanticismo tedesco, secondo cui la f., di gran lunga superiore alle altre facoltà, sarebbe fondamento della libertà creatrice della poesia e dell’arte in genere, che ne rappresenta la più vigorosa e compiuta espressione.
 
 
musica
Composizione, di solito strumentale, di forma libera. Nata nel Cinquecento come pezzo di carattere brillante per strumenti a tastiera o a pizzico, la f. poteva essere improvvisata su temi originali o preesistenti, a mo’ di preludio o in stile imitativo, analogo al ricercare. Nel 19° sec. ebbe ampia diffusione la f. su temi d’opera per pianoforte o per complessi cameristici.
 
 

Fantasia
 
Lascia sempre vagare la fantasia,
È sempre altrove il piacere:
E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,
Come le bolle quando la pioggia picchia;
Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,
Per il pensiero che davanti ancor le si stende;
Spalanca la porta alla gabbia della mente,
E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.
 
John Keats
 
 
oltre i confini del vero,
di là dal mare del vissuto
comincia il fantastico luogo
dove sempre più a fatica
si riesce ad entrare...
 

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