Una stanza, o una casa,
diventa sempre simile
diventa sempre simile
a chi vi abita.
Perfino la grandezza di una stanza
varia a seconda
della grandezza del cuore.
Kahlil Gibran
una casa vuota aspetta,
un'altra è tornata viva,
una terza, lontana,
è brezza marina...
Sull'opera: "La cacciata di Eliodoro dal tempio" è un dipinto autografo di Raffaello Sanzio realizzato con tecnica ad affresco nel biennio 1511 - 1512, misura 750 cm. alla base e si trova nella Stanza di Eliodoro (Vaticano).
La tematica di questa composizione è una tragica figurazione, ove, a differenza della solenne pacatezza classicheggiante del Tempio della Scuola d'Atene, il moto diventa rapido e fremente, percorrendo tutte le figure in essa rappresentate. Queste appaiono spinte verso i lati estremi, mentre al centro regna la calma del "vuoto". In basso, sulla destra, Eliodoro, che ha osato profanare il Tempio, viene abbattuto sotto l'azione congiunta del messo divino a cavallo e di altri custodi. Al centro, inginocchiato nella penombra baluginante dalla fiammella di un candelabro sull'altare, il sacerdote Oria sta pregando.
Sulla sinistra, Giulio II, trasportato dai sediari, pare stia controllando la scena che chiaramente allude all'inviolabilità della Chiesa e al suo fermo intento di espellere chi la oltraggia . Anche gli elementi architettonici subiscono un sviluppo vorticoso nel frenetico susseguirsi in cupole ed arcate, ritmato da zone di forti luminosità e masse d'intensa ombra.
L'episodio si svolge dentro un immenso edificio (dalla rete).
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