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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 15 agosto 2013

Agostano tra poesia e riflesso

E' tardi

Da otto giorni il pensiero di mia mamma
m'accompagna ogni istante. La rivedo:
la cesta del bucato pressata contro il seno,
salire ansante su nella soffitta.

Io, a quel tempo, ero ancora un essere
sincero: piangevo, mi stizzivo:
lasciasse stare quella cesta colma,
portasse invece me nella soffitta.

Ma lei, senza curarsi di quel pianto
nè dei gridi, saliva cheta a stendere:
e i panni, tutti brividi e riverberi,
frusciavano e danzavano nel vento.

Ora non piangerei: ma è tardi ormai
Ora, sì, vedo quanto lei sia alta
che coi grigi capelli tocca il cielo:
e scioglie il turchino nell'acqua del cielo

Attila Jozsef

come passa il tempo,
attimi, ore, giorni
le nuvole vanno,
torna il sereno di Agosto,
l'erba tagliata di fresco,
quella dell'ultimo fieno...
Fieno

Fieno Erba tagliata e fatta seccare che viene destinata per foraggio. Il f. bene preparato è di solito verde e ha un profumo variabile a seconda delle qualità delle erbe che lo costituiscono, ma sempre gradevole e accetto al bestiame. Il metodo di raccolta dei foraggi, che ne consente la conservazione allo stato secco, nonché l’insieme delle operazioni di falciatura e di raccolta del f. costituiscono la fienagione, termine che indica anche il tempo in cui tali operazioni si compiono. Non tutte le erbe sono fienabili, cioè conservano, dopo essiccate, elastici e integri i loro tessuti, come la maggioranza delle buone foraggere. L’epoca più opportuna del taglio viene scelta in rapporto alla quantità e alla qualità del prodotto: il momento in cui meglio si conciliano coincide di regola con l’inizio della fioritura. Il contenuto in acqua dell’erba oscilla fra il 75-85% e nel f. si riduce al 15-18%. Per limitare il più possibile le perdite di sostanze nutritive occorre ridurre al minimo i tempi di essiccazione. Secondo le tecniche tradizionali, l’erba tagliata è lasciata sul terreno in strisce o andane, che vengono rivoltate più volte durante il giorno; generalmente l’essiccamento, con buone condizioni atmosferiche, si completa in 3-4 giorni.
Il f. dei prati naturali prende il nome di maggengo se deriva dal primo taglio (più pregiato), agostano quello del secondo taglio, terzuolo, quartirolo rispettivamente quelli del terzo e quarto taglio.
Nei paesi umidi si applicano sistemi diversi da quello descritto: secondo il metodo tirolese l’erba tagliata si dispone in mucchietti o fasci sopra sostegni di legno in modo da non farla poggiare a terra. In genere però si ricorre alla fienagione in due tempi, che consistono in un preappassimento in campo del foraggio (fino a un contenuto di acqua del 45-55%) e nella successiva essiccazione artificiale, mediante ventilazione con aria ambiente o riscaldata di 5-10 °C in un apposito fienile. Nello stesso fabbricato il foraggio viene poi conservato: situato al disopra oppure accanto alla stalla o in posizione isolata, può essere ridotto a una semplice tettoia se i foraggi sono compressi in balle. F. bruno e f. verde sono quelli essiccati completamente al sole o leggermente fermentati durante il disseccamento. Febbre da f. Nome dato all’asma bronchiale, quando si accompagna a rialzo termico ed è in rapporto con la fioritura delle graminacee (dalla rete diz. Treccani).

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