La storia del libro passa necessariamente attraverso la storia della scrittura. Le prime forme di scrittura furono di tipo pittografico: i segni riproducevano disegni di oggetti con valore semantico aderente o simbolico. Dal pittogramma si passò poi alle scritture ideografiche, dove il segno non rappresentava soltanto un oggetto, ma un concetto. I geroglifici egiziani testimoniano il passaggio da una scrittura pittografica ad una ideografica attraverso la stilizzazione dei segni grafici. Nelle scritture primitive i segni si andarono sempre piú stilizzando, assumendo significati piú ampi fino ad arrivare ad un tipo di scrittura nella quale pochi segni, combinati fra di loro, potevano rappresentare qualunque parola. Nacquero cosi le scritture sillabiche, nelle quali ogni segno corrispondeva ad una sillaba e infine quelle alfabetiche, in cui ogni segno corrispondeva ad un suono. Un esempio di scrittura sillabica è la cosiddetta &laqno;lineare B», documentata da alcune tavolette rinvenute negli scavi archeologici nei centri dove fiori la civiltà micenea (XV-X sec. a.C.) e decifrate nel 1952 dall'inglese Michael Ventris. Secondo la tradizione i primi ad abbandonare gli ideogrammi per conservare solo i caratteri fonetici furono i fenici. Come è testimoniato dalle tavolette trovate nel porto fenicio di Ugarit, essi passarono da una scrittura ideografica ad una cuneiforme, per sostituire poi i segni cuneiformi con nuovi segni che furono alla base dell'alfabeto di tutti i popoli mediterranei. I caratteri fenici furono poi adottati dai greci dell'Asia Minore che crearono una vera e propria scrittura alfabetica, dove ad ogni fonema corrispondeva una lettera. Una versione dell'alfabeto greco fu introdotta in Italia probabilmente dai coloni di Cuma e si diffuse in varie forme (alfabeti: etrusco, osco, umbro, faiisco, latino). Con il cristianesimo, la necessità dell'evangelizzazione rese necessaria la creazione di nuove scritture alfabetiche, come il cirillico -cosi chiamato da San Cirillo, il monaco che iniziò la cristianizzazione dei popoli slavi, che adattò i segni dell'alfabeto greco alla lingua delle popolazioni slave- il copto, I'armeno, il georgiano. Nel mondo occidentale l'alfabeto latino soppiantò le scritture diverse e ancora oggi, pur avendo subito notevoli modificazioni, è l'unico in uso nell'Europa occidentale (dalla rete).
Tutti i libri del mondo
non ti danno la felicità,
però in segreto
ti rinviano a te stesso.
Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno,
sole stelle luna.
Perché la luce che cercavi
vive dentro di te.
La saggezza che hai cercato
a lungo in biblioteca
ora brilla in ogni foglio,
perché adesso è tua.
non ti danno la felicità,
però in segreto
ti rinviano a te stesso.
Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno,
sole stelle luna.
Perché la luce che cercavi
vive dentro di te.
La saggezza che hai cercato
a lungo in biblioteca
ora brilla in ogni foglio,
perché adesso è tua.
Hermann Hesse
da La felicità, versi e pensieri
ho letto di tutto
dal sognato al reale
in un attimo rivedo
un ragazzo, una stanza,
una luce soffusa...
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