Il vicolo o vico (dal latino viculus, diminutivo di vicus, che significa borgo) è una strada urbana secondaria molto stretta.
Il più delle volte il vicolo è una zona pedonale circondata da palazzi, spesso all'interno di un tessuto urbano medievale.
Un vicolo cieco è un vicolo in cui un'estremità non ha alcuno sbocco (è chiusa).
Tipici dell'architettura mediterranea sono i vicoli, spesso ripidi, che caratterizzano i centri storici di città costiere, ma anche interne.
Esempi possono essere i centri storici del Gargano, tutti caratterizzati da tracciati intricati di vicoli che spesso fungevano da ottime vie di fuga e che spesso rispondevano all'esigenza di costruire le abitazioni in modo che da ognuna fosse possibile scorgere il mare (città costiere) o gli appezzamenti di terra (città interne) (da wikipedia).
Il più delle volte il vicolo è una zona pedonale circondata da palazzi, spesso all'interno di un tessuto urbano medievale.
Un vicolo cieco è un vicolo in cui un'estremità non ha alcuno sbocco (è chiusa).
Tipici dell'architettura mediterranea sono i vicoli, spesso ripidi, che caratterizzano i centri storici di città costiere, ma anche interne.
Esempi possono essere i centri storici del Gargano, tutti caratterizzati da tracciati intricati di vicoli che spesso fungevano da ottime vie di fuga e che spesso rispondevano all'esigenza di costruire le abitazioni in modo che da ognuna fosse possibile scorgere il mare (città costiere) o gli appezzamenti di terra (città interne) (da wikipedia).
Mi chiama talvolta la tua voce
e non so che cieli ed acque
mi si svegliano dentro:
una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri ch'erano a sera
un dondolio di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.
Altro tempo: un telaio batteva nel cortile
e s'udiva nella notte un pianto
di cuccioli e bambini.
Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano,
e non sanno ch'è paura
di restare sole nel buio.e non so che cieli ed acque
mi si svegliano dentro:
una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri ch'erano a sera
un dondolio di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.
Altro tempo: un telaio batteva nel cortile
e s'udiva nella notte un pianto
di cuccioli e bambini.
Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano,
e non sanno ch'è paura
Salvatore Quasimodo
sommerso dai sempre
ricorro nei mentre,
fuori dal vicolo è caldo
dall'asfalto nuvole leggere...
Ancora il mio buio
RispondiEliminadove l'anima vaga fra lande
senza portare soluzioni,
ancora nubi nel cielo
che stenta a rischiararsi,
e vuoto e non senso
ora che le grida oltrepassano i normali confini....
"poesieinsmalto"
Annamaria,
RispondiEliminanel caldo e nel silenzio...
sempre sete, ancora arsura...
Gujil