Giovane donna dagli occhi grandi e penetranti sarebbe passata alla storia come la “poetessa tragica” del Novecento italiano Antonia Pozzi morì suicida a soli ventisei anni, in una fredda giornata di dicembre del 1938.
Sera d’aprile
Batte la luna soavemente
di là dai vetri
sul mio vaso di primule:
senza vederla la penso
come una grande primula anch’essa
stupita sola
nel prato azzurro del cielo.
Milano, 1° aprile 1931
Antonia Pozzi
Pochi, brevi versi che pure riescono a dirci così tanto.
Il desiderio e
lo struggimento portati dal principio di aprile sono tutti racchiusi
nella luna-primula solitaria, dunque nella solitudine di una ragazza di
vent’anni che guarda al mondo con occhi penetranti, come se volesse
fotografarlo con un’occhiata.
(dalla rete)
Vivere di artificali paradisi
incerte mete da tenere care;
il quotidiano incalza e preme
la sera è quell'attimo fermo...
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