Il vicinato è la condizione dell’abitare vicino ad altri, cioè in case o in terre contigue: mantenere rapporti di buon v., sia con persone che abitino vicino, sia con popolazioni e stati confinanti. Con sign. più specifico, in diritto civile, rapporti di vicinato, i rapporti con i quali viene tutelato l’interesse che hanno in comune i proprietarî di fondi vicini di assicurare un’armonica coesistenza dei rispettivi diritti (per es., la possibilità di edificare, di coltivare determinati prodotti, di usare le acque superficiali, ecc.).
Vicinato
una poesia dei vivi è quanto di più vicino ai morti
una possibile tomba nascosta in cielo
come un’impossibile soffitta chiude a chiave nella polvere
un ragno o una mosca
i cadaveri sono scatole intagliate che i fantasmi prenotano per abitarvi
aspettando che la mia mano quando si apre lasci impronte
il topo della scala appena calpestato ritorna in vita
luce risvegliata cent’anni fa
che con stridule grida taglia via l’ombra della fantasia del poeta
una nuvola in piedi sulle tegole
abituata a decomporsi in caviglie grigiastre
declama quanto di più vicino ai vivi
e come reliquie che rovistano fra le mie dita
esibisce la vergogna che ogni uomo dovrebbe sentire
Yang Lian
Sempre ho pensato la morte come uno stato di riposo
infinito, per i vecchi stanchi,
ora non è più così certo...
Con significato concreto, il vicinato è il complesso delle case vicine a quella in cui si
abita, e, più spesso, l’insieme delle persone che abitano nella stessa
strada o nello stesso condominio: la gente, le donne del vicinato; lo sa già, ne parla tutto il vicinato; litigavano gridando così forte da farsi sentire da tutto il vicinato; anche voi ve ne andate dal vicinato, ora che vi maritano (Verga).
(Treccani, dalla rete)
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