Mio padre
Vorrei tu mi potessi vedere
ed io parlarti, di nuovo toccarti,
le meste legioni incedono lente
nell'anima nel giorno in cui fosti.
Non basta l'aurora, la luce
che perpetra fato e ragione,
non serve il contorno sfumato
dei grigi colori del cuore.
Padre ancora carezzi il mio cielo
folle trasvolatore dei nulla,
ancora mi parli ed ascolto,
mi manchi e non so come fare.
I confini del mondo ora vedo
stagliarsi là, già in fondo,
ricordo le mani, il tuo volto,
l'asilo del tempo, l'addio.
Gujil
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