Al suo convento la novella sposa
tornata un'ora, fra le giovinette
compagne d'ieri, garrula sedette,
franca nel gesto e nel narrar scherzosa.
Ella pareva la corolla ch'osa
sbocciar precoce e sola fra le vette
dell'albero e turbar le timidette
sorelle, chiuse in lor grazia ritrosa.
Sì che ognuna nel suo intimo cuore
tremava, riguardandola, d'un senso
vago di meraviglia e di timore.
E poi ch'ella partì, nel monastero
s'effuse, tra l'usato aulir d'incenso,
lo stupore confuso d'un mistero.
Amalia Guglielminetti
...L’essenza della soggettività umana è predisposta ad avvertire il senso del mistero, che scaturisce proprio dalla continua relazione con l’indecifrabile complessità del mondo della vita e che conduce a percepire la dimensione infinitamente eccedente del senso della totalità...
come attimo di pioggia benefica;
sono preda di indiscreti misteri,
come un ragazzo, oltre ciò che sarei...
...senza il senso del mistero, del sacro,
l’uomo perde una dimensione centrale dalla propria essenza, verso una
tragica mutazione antropologica.
Diversamente, recuperando questa
dimensione è possibile sperare in un nuovo umanesimo, una visione del
mondo che abbia l’uomo al centro della vita.
Un uomo nuovo che, evitando
di adagiarsi al ristretto orizzonte del già dato, riconosca di poter
oltrepassare la propria datità (nel linguaggio filosofico, quanto può oggettivamente costituire il supporto dell'attività conoscitiva) in favore di un contatto nutriente con il
mistero dell’esistenza e della sua sacralità, sola fucina di slanci
relazionali, artistici, intellettuali e spirituali...
(Alessando Tonon, dalla rete)
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