è un dio della mitologia greca e romana, la cui caratteristica
principale è una esagerata lunghezza del pene.
Figlio di Afrodite e
Dioniso, deve le sue dimensioni ad Era che, gelosa del rapporto
adulterino tra Zeus e Afrodite, si vendicò dando a Priapo un aspetto
grottesco con degli enormi organi genitali, ritenuti origine della vita.
Non fu mai accettato tra gli dèi olimpici perché, ubriaco, tentò di
abusare sessualmente di Estia, dea vergine della casa e del focolare.
Tale gesto fu ritenuto talmente grave che perfino l'asino, simbolo di
lussuria, gli ragliò contro, e per questo motivo Priapo pretese il
sacrificio di un asino.
Il culto è stato molto diffuso anche in campo
agricolo, oltre che nei riti dionisiaci, in quanto si riteneva fosse
efficace a protezione dei campi e delle greggi. Infatti era abitudine
posizionare delle colonnine di forma fallica a delimitare i campi
coltivati. Questa tradizione è giunta fino ai giorni d'oggi e si può
osservare in Sardegna, Puglia, Basilicata, ma anche in Spagna, Grecia e
Macedonia. (dalla rete)
A te Priapo dedico e consacro questo bosco
col rito dei templi di Làmpsaco, e Priapo,
a te che nelle città sulla costa d'Ellesponto,
quella piú ricca d'ostriche, sei venerato.
Publio Valerio Catullo
latino, lontano pensiero, in classe,
forse Catullo, forse i giovanili amori;
ossessioni ancestrali risalgono il cuore,
la mente, razionale ed altera, solo confonde...
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